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La proposta

Aci e Motorizzazione verso l’accorpamento E’ l’idea di Matteo Renzi

Una mossa che, se dovesse diventare realtà, andrebbe a smantellare il sistema che obbliga i proprietari di auto e moto ad avere sia il certificato di proprietà che il libertto di circolazione. Con un ovvio abbattimento dei costi.

Matteo Renzi fa sul serio. Dopo aver presentato la riforma della Pubblica amministrazione, ora conferma l’ipotesi di un "accorpamento di Aci. Pra e Motorizzazione civile". Una mossa che, se dovesse diventare realtà, andrebbe a smantellare il sistema che obbliga i proprietari di auto e moto  ad avere sia il certificato di proprietà che il libertto di circolazione. Con un ovvio abbattimento dei costi.

L’idea di Renzi è creare una nuova carta del veicolo, gestita attraverso un’unica banca dati del parco auto, eliminando sovrapposizioni e inefficienze tra due strutture autoreferenziali e da sempre uguali a loro stesse. In ballo c’è anche una partita economica, che vale 190 milioni di euro, ossia i ricavi incassati dall’Aci attraverso la gestione dei servizi del Pra (Pubblico registro automobilistico). La novità, ovviamente, ha precipitato due inossidabili pezzi della Pubblica amministrazione in una guerra strisciante per stabilire chi sopravviverà. La scadenza è il consiglio dei Ministri del 13 giugno, giorno in cui Renzi vorrebbe approvare la riforma della P.a.

Intanto gli automobilisti aspettano e sperano. Già, perché un drastico ridimensionamento delle spese fisse darebbe un ossigeno letteralmente vitale per un setore che in questi ultimi anni è stato messo in ginocchio a più riprese dalla crisi economica.

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