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L'intervento

Expo, arresti eccellenti Cisl: “Lombardia sede preferita della malavita”

Francesco Breviario, referente legalità della Cisl lombarda e bergamasca, commenta gli arresti eccellenti a Expo 2015: “Nomi già noti che a volte ritornano. La Lombardia è la sede preferita della malavita organizzata”.

Fa specie leggere e sentire le notizie riguardanti le ultime indagini riguardanti EXPO 2015 e scoprire che alcuni ‘faccendieri’, da tangentopoli ad oggi, ritornano (o forse non se ne sono andati mai via). Ritornano ex politici (o meglio pseudo politici), imprenditori già indagati negli anni 90, dirigenti già agli arresti domiciliari per precedenti indagini, insomma di tutto e di più con il vecchio vizio della ‘cresta’”: Francesco Breviario, referente legalità per la Cisl Lombardia e Bergamo, interviene così nel merito degli arresti eccellenti scattati nell’ambito di Expo 2015.

“L’altra considerazione che mi viene da fare in questa ultima brutta vicenda giudiziaria – continua Breviario – è che viene confermata l’esistenza di una rete per poter fare affari. Infatti viene dimostrato come l’associazione criminale abbia bisogno di intermediari in loco e dentro le dinamiche degli appalti per impossessarsi degli appalti stessi”.

Le indagini della Procura di Milano hanno portato agli arresti di un gruppo di “affaristi – politici” già noti alle cronache per “tangentopoli”: tra questi, il direttore Pianificazione e Acquisti e general manager Constructions del grande progetto milanese, Angelo Paris, l’ex senatore di Forza Italia Luigi Grillo, l’ex segretario amministrativo della dc milanese Gianstefano Frigerio e l’ex funzionario del Pci-Pds Primo Greganti.

Dunque, “a volte ritornano. Oramai è un po’ che nelle varie occasioni si va dicendo che la Lombardia è la sede preferita da parte della malavita organizzata per far risiedere la cupola che a sua volta sa condizionare gli appalti, ma ogni volta fa sempre effetto sapere che tutto questo non è materia di convegni, ma è la realtà della nostra terra. Un’ultima considerazione. C’è sempre meraviglia constatare di come le ‘losche società’ sappiano mischiarsi nel quotidiano utilizzando anche i simboli insospettabili. Così come la ‘ndrangheta si riuniva nel circolo ‘Falcone Borsellino’, la ‘sede sociale’ di questa associazione a delinquere era il circolo culturale ‘Tommaso Moro’, umanista, scrittore e politico cattolico inglese, che descrisse nella sua opera più famosa, ‘Utopia’, un sistema politico che governava una società ideale: oltre l’inganno, la beffa. Infine voglio sottolineare la piena condivisione dell’operato della magistratura e della Guardia di finanza che hanno permesso di, come ha detto il Procuratore capo Bruti Liberati, ‘recidere nel più breve tempo possibile i rami malati, proprio per consentire a Expo di ripartire al più presto’. Questa efficienza di repressione non può comunque bastare da sola se non è affiancata da una solida e sana realtà sociale che non sta tra il pubblico ad applaudire”.

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