L’arma dell’ironia è tra le preferite in campagna elettorale. Ne sa qualcosa il serissimo Andrea Pezzotta, assessore a Palafrizzoni, che ha deciso di tradire il suo aplomb istituzionale con il video della canzone “La piccola contraddizione”, hit di inizio campagna contro Gori. Oppure Giuliano Pisapia che con la campagna Facebook “E’ colpa di Pisapia” ha conquistato una valanga di voti a Milano.
Ora ci prova anche Giorgio Gori, candidato del centrosinistra a Bergamo. Poco dopo le primarie lo staff del candidato ha lanciato la pagina Facebook intitolata “Ma dove cavolo parcheggia Gori?” in risposta alla foto pubblicata da Oggi che lo ha pizzicato mentre lasciava l’auto su un posteggio riservato ai disabili.
Dopo la difesa autoironica, ecco l’attacco. Nei giorni scorsi è comparsa un’altra pagina chiamata “Casa Mortorio”. Il referimento evidente è a “Casa Tentorio”, sede elettorale del sindaco Franco Tentorio, principale avversario del candidato di centrosinistra. Non possono mancare foto sul caso della settimana, le panchine di viale Papa Giovanni XXIII, modificate ad hoc “anti comitica”, “anti pomiciamento”, “anti badante”. E poi una serie di sbadigli con la scritta “Bergamo capitale della noia”.
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