“E’ un bel matrimonio ma tutto sommato stavamo bene anche da fidanzati”: il presidente del Credito Bergamasco Cesare Zonca non fa nulla per nascondere la propria sofferenza nel presiedere l’assemblea straordinaria degli azionisti che ha approvato il progetto di fusione per incorporazione nel Banco Popolare ed esprime così, in risposta all’intervento di un socio che aveva usato la metafora delle nozze tra i due Istituti dopo tanti anni di convivenza, tutto il suo dispiacere.
Erano 40 i soci presenti (qualche malumore è stato espresso solamente per la convocazione il 25 aprile), rappresentanti dell’80,74% del capitale sociale e proprietari di 49.339.312 azioni: trentotto di questi si sono pronunciati favorevolmente rispetto al progetto di fusione, due gli astenuti.
“Obiettivi ed esigenze ci hanno portati fin qui – ha continuato Zonca – Il mio dispiacere è figlio dell’affetto che provo per questa struttura e per tutte le persone che ne fanno parte: loro l’hanno fatta vivere in modo sempre dignitoso e a tratti perfino glorioso. Il Credito Bergamasco ha dato, nonostante la crisi, un forte contributo all’economia del territorio, permettendo sviluppo economico e sociale. Il mio dispiacere, però, è compensato dalle rassicurazioni ricevute dal Banco Popolare: nella realtà la struttura del Credito rimarrà qui, perchè siamo importanti per questo territorio e perchè non è nell’interesse di nessuno svilire la qualità di questa struttura che il Banco Popolare dovrà potenziare”.
Il progetto di fusione, sottoposto agli adempimenti pubblicitari previsti dalla normativa vigente ed autorizzato da Banca d’Italia, era stato approvato dai Consigli di Amministrazione delle due banche lo scorso 26 novembre e successivamente integrato con determinazioni consiliari assunte in data 17 febbraio 2014. Il progetto così integrato è stato approvato dall’Assemblea straordinaria dei Soci del Banco Popolare riunitasi il 29 marzo 2014 e il rapporto di cambio stabilito prevede l’attribuzione agli azionisti dell’incorporanda di 1,412 azioni ordinarie Banco Popolare per ogni azione ordinaria Creberg.
Come già comunicato al mercato, il valore di liquidazione unitario delle azioni di Creberg eventualmente oggetto di recesso è stato a suo tempo fissato in euro 12,238. La fusione del Creberg costituisce la parte finale del progetto di semplificazione societaria e amministrativa avviato dal Banco Popolare nel corso del 2011 che aveva portato all’integrazione, nello stesso Banco Popolare, delle banche del territorio: il Credito Bergamasco, infatti, era l’ultima banca commerciale a dover confluire nel Gruppo. La fusione del Credito Bergamasco nel Banco Popolare sarà operativa a partire dal primo giugno 2014.
“L‘emozione prevalente in questo momento – ha sottolineato Zonca a margine dell’Assemblea straordinaria – è la sofferenza. Una sofferenza però molto temperata dalla speranza, per il futuro del Credito Bergamasco e per le rassicurazioni che il Banco Popolare ci ha fatto. Cambiamo formalmente ma continueremo ad avere lo stesso legame di sempre con il territorio”.
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