I soci del Banco Popolare hanno approvato il progetto di fusione per incorporazione del Credito Bergamasco. L’istituto orobico che ha sede in Largo Porta Nuova, che è detenuto per il 77,819% del capitale dall’istituto di Verona, era l’ultima banca a dover confluire nel gruppo secondo il progetto di "Bancone" varato nel 2011 da Pier Francesco Saviotti. La fusione sarà operativa dal primo giugno 2014.
L’obiettivo è quello di semplificare la struttura e consentire sinergie di costo attraverso l’eliminazione di spese amministrative e di controllo, oltre alla riduzione degli oneri fiscali.
I soci hanno anche confermato nell’assemblea che si è svolta sabato 28 marzo a Verona Carlo Fratta Pasini e Pier Francesco Saviotti ai vertici dell’istituto per un altro triennio. Il disco verde è arrivato al termine di un’assemblea che ha registrato numeri da record: quasi 25mila i voti espressi, comprese le deleghe, dagli oltre 10mila soci sparsi tra Verona, sede dell’evento, e le quattro città collegate in videconferenza, ovvero Novara, Lodi, Lucca e Modena.
La lista di maggioranza ha ottenuto 21.452 voti sui 24.924 complessivi. Alla compagine di minoranza sono andati invece 2.418 voti (9,7%), che valgono l’ingresso in Cda di Tommaso Zanini.
Lunedì 30 marzo scatterà l’aumento di capitale da 1,5 miliardi di euro.
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