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Tonsille, quando toglierle? Sintomi e frequenza che richiedono l’intervento

L'intervento alle tonsille è uno dei più frequenti: quali sono le condizioni per cui è consigliabile toglierle? Il dottor Antonio Foresti, responsabile dell'Unità Operativa di Otorinolaringoiatria del Policlinico San Pietro di Ponte San Pietro, chiarisce modalità di intervento e sintomi di una comune tonsillite.

L’intervento alle tonsille è uno dei più frequenti: quali sono le condizioni per cui è consigliabile toglierle? Il dottor Antonio Foresti, responsabile dell’Unità Operativa di Otorinolaringoiatria del Policlinico San Pietro di Ponte San Pietro, chiarisce modalità di intervento e sintomi di una comune tonsillite.

Tonsille: vanno sempre tolte?

È uno degli interventi più frequenti nei bambini, ma in alcuni casi si rivela necessario anche per i pazienti adulti. Parliamo della “tonsillectomia”, termine medico che indica l’asportazione delle tonsille. Si tratta di un intervento sicuro che deve comunque essere eseguito solo quando ve ne siano le indicazioni (in passato veniva suggerito troppo frequentemente). Ad esempio se le tonsille si infiammano ripetutamente (5 o più volte all’anno), dando origine a tonsilliti recidivanti o croniche, e se i sintomi sono di gravità tali da interferire con le normali attività quotidiane. Negli altri casi, in genere, l’infiammazione si risolve con una corretta terapia medica a base di antibiotici. Ne parliamo con il dottor Antonio Foresti, responsabile dell’Unità Operativa di Otorinolaringoiatria del Policlinico San Pietro di Ponte San Pietro, reparto che vanta un’esperienza pluridecennale per questo tipo di patologia, con una particolare attenzione all’approccio, alla diagnosi e alla cura dei bambini.

Quali sono i sintomi della tonsillite?

Con mal di gola, febbre, ingrossamento, rossore e infezione purulenta delle tonsille (le cosiddette placche), stanchezza. Le tonsille palatine sono due piccoli organi immunitari, posti ai lati della gola, che hanno la funzione di difendere l’organismo da virus e batteri. Quando un agente patogeno entra nella bocca esse attivano le loro cellule immunitarie per eliminarlo. Quando però i germi giungono in gola troppo numerosi, le tonsille non riescono nella loro azione e si ammalano, in particolare in quei bimbi piccoli che hanno poche capacità di difesa immunitaria. Nella fase acuta la cura è a base di farmaci antidolorifici e antipiretici, che riducono i sintomi e la febbre, e antibiotici contro i batteri responsabili delle placche. In genere nel giro di qualche giorno la situazione si risolve. In alcuni casi però, nonostante la corretta terapia, l’infiammazione fatica a guarire, oppure passa ma si ripresenta più volte durante l’anno. In questi casi, se la tonsillite diventa talmente invalidante da limitare la vita del piccolo, il pediatra e l’otorino, dopo un’attenta valutazione, e in genere dopo i tre anni d’età, possono consigliare di sottoporre il bambino all’asportazione chirurgica delle tonsille (tonsillectomia).

In cosa consiste l’intervento?

In anestesia totale, la tonsilla viene rimossa interamente per elettrodissezione, rispettando la capsula che l’avvolge, senza particolare sanguinamento, limitando la causticazione ai soli vasi sanguigni più importanti e raffreddando subito dopo la zona dell’intervento con cotoni bagnati. Il bambino rimane ricoverato fino alla mattina successiva, quando viene dimesso con i consigli per la più corretta convalescenza.

Esistono altre condizioni per cui è consigliabile togliere le tonsille?

Un’altra indicazione è l’ipertrofia tonsillare ostruttiva, quando cioè, specie durante il sonno, le tonsille sono talmente voluminose che impediscono la corretta ventilazione, provocando degli episodi di apnea che nel tempo sono responsabili di affaticamento cardio-respiratorio. Bisogna ricordare però che un aumento di volume delle adenoidi e delle tonsille è una condizione normale nei bambini piccoli (a quell’età le tonsille lavorano tanto a scopo immunitario) e pertanto non è da considerare una malattia. Esiste una valutazione per “gradi” del volume delle tonsille, per poter eseguire una valutazione precisa e paragonabile nel tempo e, a seconda della quale, è possibile con maggiore facilità stabilire il momento in cui l’intervento è sicuramente necessario.

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