Passione per la cucina e smartphone vanno sempre più a braccetto. E’ la carica dei "porn food", come qualcuno ha voluto definire quel "piccolo" gruppo di 12mila persone che ogni volta che mangia non si dimentica di scattare una foto alla pietanza che si trova davanti. Una mania che sta contagiando ogni giorno sempre più utenti di Instagram ma che non piace proprio a tutti: gli chef italiani, infatti, sono divisi sull’argomento. C’è chi come Rocco Iannone, chef del ristorante "Pappacarbone" di Cava de’ Tirreni, non vuol sentir parlare di scatti ai suoi piatti "perché la cucina è una cosa seria" e chi, come Stefano Capelli, uno dei tre soci del famoso ristorante Lattughino di Milano, vede la cosa come "un’importante fonte di pubblicità per il locale". C’è poi Davide Oldani che, dopo un’iniziale "allergia" al porn food si è dovuto ricredere, ammettendo che "la cosa non dev’essere per forza vista come una mancanza di rispetto verso il cuoco. Tanti clienti – ha spiegato lo chef del D’O di Cornaredo – vivono la foto al piatto come un passaggio fondamentale della cena. Se è questo che gli piace, che lo facciano pure". E, infine, c’è l’esempio di Bob Noto, tra i più famosi fotografi di food del mondo, che regala ogni giorni sui suoi canali social ottimi consigli per continuare a scattare foto ai piatti senza diventare impopolari tra chef e camerieri: "E’ sempre utile chiedere il permesso ed evitare di usare il flash. E ricordarsi di fare il bilanciamento del bianco: gli scatti, così, migliorano immediatamente".
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