Un vulcano che, pur rimanendo quieto, riesce a regalare forti emozioni. Gli Skunk Anansie conquistano Bergamo con una serata insolita e mozzafiato.
Guidata dalla loro carismatica leader, la 47enne (ma chi lo direbbe) Deborah Dyer, meglio conosciuta come Skin, la band inglese ha incantato il pubblico del Pala Creberg con un’esibizione diversa dalle solite aggressive e a tinte rock, questa volta in veste più soft e ambientale. Ma come sempre adrenalinica. Dopo il successo del tour estivo, che li ha visti calcare i palchi della penisola da Nord a Sud, gli infaticabili Skunk Anansie (il loro nome deriva dal dio-ragno dei racconti popolari dell’Africa Occidentale Anansi, con "Skunk" -cannabis- posto davanti per rendere il suono più aggressivo) sono tornati in Italia in una nuova veste acustica nei teatri.
Il debutto proprio nella nostra città martedì sera (seguiranno Roma, Bologna e Padova), in un Pala Creberg tutto esaurito, già da settimane, con una platea conquistata dalle melodie del quartetto formato da, oltre a Skin, Cass (Richard Lewis) al basso e seconda voce, Ace (Martin Kent) alla chitarra e cori e Mark Richardson alla batteria e seconda voce.
La band ha rivisitato splendidamente alcuni dei brani più amati del proprio repertorio (da “Hedonism” a “Secretely”, da “Charlie Big Potato” a “Week”) e canzoni degli ultimi album in studio (compresi i successi di “Squander”, “Because of you”, “My ugly Boy”).
Uno show coinvolgente, ritratto intimo di una band che ha coraggiosamente giocato con la propria storia illustre, riuscendo a mantenere il potere di emozionare e stupire anche in versione acustica.
commenta