L’amministrazione comunale, l’opposizione, il Movimento 5 Stelle: tutti attendono la chiusura delle indagini e un responso sul materiale trovato nel polo scolastico di Treviolo sotto sequestro da due anni. Abbiamo osservato il cantiere dall’esterno, un progetto da dieci milioni di euro, durante la diretta liveblog di #BgNewsTour (leggi qui). La ditta costruttrice era la Locatelli, al centro dell’inchiesta, mentre gli indagati sono tre: Andrea Fusco, amministratore unico della Locatelli geom. Gabriele, Francesco Fiorini, amministratore unico della Ced, e Flavio Todeschini, direttore dei lavori. Dell’indagine si sta occupando la direzione distrettuale antimafia di Brescia su mandato della procura di Bergamo.
Il caso, da giudiziario, si sta trasformando in politico: la lista civica di opposizione, che candiderà sindaco Pasquale Gandolfi, ha promosso una petizione per chiedere all’amministrazione di individuare un legale con il compito di esaminare le carte e valutare l’eventuale richiesta di costituzione di parte civile. Anche il Movimento 5 Stelle (venerdì sera è convocata una riunione sul tema) spinge fortemente in questa direzione. Un atto che il primo cittadino Gianfranco Masper non esclude, ma tecnicamente non possibile a indagini ancora in corso. “Da parte nostra c’è sempre stata massima attenzione, anche perché stiamo parlando di una scuola – spiega -. Abbiamo un enorme faldone di documenti in cui sono presenti tutti i passaggi amministrativi e autorizzativi. Parlano le carte: noi da sempre abbiamo chiesto controlli e la stessa Arpa, fino a giugno 2011, ha certificato che il materiale non era inquinato. Noi aspettiamo i dati, le verifiche nero su bianco di cosa è stato trovato nel cantiere. Solo a quel punto potremo, eventualmente, costituirci come parte civile. Ora dobbiamo stare vigili e attendere il responso della magistratura, senza sparate che potrebbero danneggiare l’immagine del Comune. Ricordiamo inoltre che l’operazione polo scolastico è stata congegnata in modo da evitare al Comune di Treviolo qualsiasi rischio economico-finanziario. L’opera infatti è stata appaltata alla Locatelli dalla C.Ed tramite gara pubblica ricevendo dalla C.Ed, a garanzia della buona esecuzione dei lavori, una fidejussione di 13 milioni di euro. Non per niente sono stato nominato dal giudice custode giudiziale del cantiere e non risulto in nessuna maniera coinvolto nella vicenda giudiziaria. L’accusa di non aver vigilato non sta in piedi”.
Gandolfi, che giovedì sera ha ufficializzato la sua candidatura a sindaco, chiede “semplicemente che l’amministrazione non abbassi la guardia su questa questione. Venga nominato un legale che possa esaminare le carte. In questa vicenda non mancano responsabilità politiche”. Il cantiere nel frattempo è ancora fermo: il progetto è bloccato allo scheletro. Fino a quando non verrà dissequestrato i lavori non potranno ricominciare.
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