Hanno indossato il proprio accappatoio e si sono infilati la cuffia in testa, pronti ad entrare in vasca ma, sabato mattina, hanno deciso di rimanere all’esterno delle piscine Italcementi di Bergamo insieme al Nidil Cgil: hanno protestato così una decina di assistenti bagnanti e istruttori di nuoto e fitness della struttura sportiva di via Statuto.
Le acque alle piscine Italcementi si sono fatte agitate in seguito alla gara d’appalto indetta a dicembre che ha fatto passare gli assistenti bagnanti alle dipendenze dell’associazione sportiva dilettantistica Steel Triathlon di Azzano San Paolo, vittoriosa con un ribasso del 15,15% all’assegnazione di un nuovo appalto.
Regnano invece nell’incertezza gli istruttori di nuoto e fitness: la gara d’appalto per il loro servizio è stata vinta dalla società veronese Sport Management con un ribasso del 42,33% che ha spinto Bergamo Infrastrutture a sospendere l’assegnazione per capire l’effettiva capacità della società di reggere i costi.
Ribassi che il Nidil Cgil teme che si ripercuotano pesantemente sui compensi dei lavoratori: da gennaio il compenso per gli assistenti bagnanti, da gennaio, è già stato ridotto mentre per gli istruttori il sindacato dei lavoratori atipici e precari ha chiesto a inizio mese un incontro con la Sport Management al fine di valutare i contratti in essere e il passaggio a quelli futuri.
A preoccupare gli istruttori è proprio tutto il clima di incertezza nel quale sono costretti a lavorare: con il cambio d’appalto temono che anche a loro tocchi la stessa sorte dei colleghi assistenti bagnanti, ovvero quella di una forte riduzione del compenso orario.
La richiesta fatta sabato mattina al Comune di Bergamo e a Bergamo Infrastrutture, che gestisce la struttura, è quella di una proroga del contratto fino ad agosto e almeno alle stesse condizioni precedenti al cambio di appalto in modo tale da concludere almeno la stagione in corso con qualche certezza in più.
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