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Masterchef, Rachida: “Non capisco perchè mi odiate tutti”

La cuoca di Sorisole è la protagonista del programma televisivo di Sky, con il quale si sta facendo conoscere in tutta Italia "anche se molti continuano a dire un sacco di falsità e cattiverie sul mio conto".

Non torno più in Italia se fallisco qui nel mio Paese. Quando durante la prova esterna di MasterChef realizzata in Marocco Rachida Karrati ha pronunciato questa frase, qualche compagno di squadra che non la sopporta probabilmente è stato tentato di perdere di proposito, come scrive Gossipday.it. Poi lo spirito competitivo ha prevalso e così Rachida, piena di emozione per questo «grandi rigalo» (come dice nel suo italiano piuttosto stentato), ha trascinato la sua squadra alla vittoria: c’è anche lei tra i sei concorrenti che sono ancora in gara e sognano la finale. Su Internet invece Rachida ha già vinto, nel senso che la sua popolarità è grandissima, alimentata da chi la detesta (e sono tanti…) e dai pochi che la amano. Certo è che, commentando la terza edizione del talent, non si può prescindere da lei, con le sue lacrime facili e la lingua tagliente. I rivali hanno provato a farla fuori in ogni modo, soccombendo regolarmente di fronte ai suoi colpi di coda.A vederla sfrecciare sulla sua Clio amaranto lungo via Botta alta, salita ripida e tortuosa che conduce alla sua casa di Sorisole (a pochi chilometri da Bergamo), si capisce subito che sono poche le cose che possono spaventare questa donna. Non ce ne vogliano insomma Giovanni Antonio Rubbi, il «santo di Sorisole» che nel 1770 attirava i pellegrini con le sue guarigioni miracolose, né Rocco Zambelli, il paleontologo che nel 1973 scoprì a Cene il fossile dell’Eudimorphodon Ranzii, il più antico pterosauro trovato al mondo; senza offesa, ormai è Rachida la celebrità di questo paesino della Val Brembana. «Possono dire di me tutto quello che vogliono, non mi importa» esordisce sfoggiando il suo ormai celebre, bianchissimo sorriso. «So che sto facendo qualcosa di grande ed è questa l’unica cosa che conta per me. Il mio cuore è pieno di gioia». La domanda che tutti si fanno è se lei «c’è» o «ci fa». Chi è veramente Rachida, l’indistruttibile? «Una grande lavoratrice, che si fa in quattro per mantenere con dignità la propria famiglia. Invece molti continuano a dire un sacco di falsità e cattiverie sul mio conto». Per esempio? «Insinuano che sono una marocchina furba, e ho sposato un italiano solo per poter vivere in Italia…». Invece come sono andate veramente le cose? «Sono arrivata in Italia dalla mia città, Béni Mellal, nel 1990: ero una giovane vedova con una ragazzina da mantenere e il diploma di sarta in tasca. Perché io sono sarta per davvero: ai provini di “Masterchef” mi hanno perfino fatto cucire qualcosa per vedere se dicevo la verità! All’inizio sono andata a lavorare in fabbrica nel Bresciano, ma non mi piaceva il lavoro su scala industriale. Io amo creare modelli su misura, dando forma ai desideri delle mie clienti, e ancora oggi faccio così: le signore vengono da me e mi spiegano cosa vogliono». In Italia comunque oltre al lavoro ha trovato anche l’amore. «Sì, ma non è come dice qualche maligno. Nel 1995, quando mi sono risposata, avevo già il permesso di soggiorno e certamente non ho agito per interesse: Roberto, il mio secondo marito, era un operaio come me». Un legame che però non è durato. «Purtroppo lui era gelosissimo! A volte penso che gli uomini italiani siano ancora più sospettosi dei marocchini. Però siamo rimasti in ottimi rapporti. Abbiamo una figlia, Sabrina, che oggi ha 16 anni e frequenta il liceo linguistico. È stata lei a iscrivermi a “MasterChef”, sa?». L’altra figlia vive ancora con lei? «No. Si chiama Layla, ha 27 anni e con il suo compagno gestisce una pizzeria appena fuori Bergamo. Grazie a lei sono già diventata nonna: mi ha dato una nipotina meravigliosa che si chiama Jasmine e ha 6 anni». Com’è una sua giornata tipo? «La mattina accompagno Sabrina a scuola e poi vado a lavorare. All’ora di pranzo torno a casa e mi occupo di mia figlia: frequenta una scuola impegnativa, e mi piace seguirla. Al pomeriggio poi mi tengo in forma, perché amo il cibo ma ci tengo alla linea: a casa ho anche il tapis roulant per correre un po’». Da dove nasce la sua grande passione per la cucina? «Dalla mia infanzia con la mamma, le zie e le nonne: tutte grandi cuoche. Adoro cucinare e anche per questo mi piace vivere in Italia: si mangia benissimo». L’accusano di servire ogni piatto come se fosse un cous cous. «E allora? Il cous cous è buonissimo, mi creda. La prossima volta che viene, glielo preparo. Parola di Rachida»

 

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