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La recensione

The Monuments Men: cast e trama imperdibili tra arte e coscienza

L'ultimo film diretto da George Clooney affronta un tema affascinante e poco noto: il recupero delle opere d'arte trafugate dai nazisti. Con una sfilza di attori stellari, tutti protagonisti, al punto che, spiega il nostro Francesco Parisini, soprattutto nel primo tempo l'azione è fin troppo intensa.

Titolo: Monuments Men

Regia: George Clooney

Genere: Drammatico

Durata: 118 minuti

Attori: George Clooney, Matt Damon, Bill Murray, John Goodman, Jean Dujardin, Cate Blanchett

Voto: 7

Attualmente in visione: San Marco a Bergamo; UCI Cinemas Curno

Monuments Men”, film ambizioso, arricchito da un cast stellare, racconta il tentativo di salvare dipinti, sculture ed edifici dalla violenza distruttiva della Seconda Guerra Mondiale.

Gli “uomini” del titolo, esperti d’arte, nonostante l’età avanzata e i rischi del conflitto, decidono di sacrificare anima (e corpo) per questa missione voluta dal presidente Roosevelt in persona.

Il regista George Clooney si interessa principalmente del rapporto tra l’arte e l’uomo, proponendo in più passaggi della pellicola la domanda: “E’ più importante la vita di un essere umano o la conservazione delle sue opere d’arte?”

La definitiva risposta che lo stesso Clooney vuole suggerire verrà svelata soltanto alla fine di questo film, un po’ troppo lento e macchinoso nella sua prima metà.

Il grande cast rende il film imperdibile, ma allo stesso tempo ne danneggia la scorrevolezza narrativa.

Non esistono, infatti, personaggi secondari.

Ognuno dei grandi attori che sono stati reclutati per questo film gode dello stesso spazio nello svolgimento della trama, costringendo regista e sceneggiatore a costruire l’intera pellicola su scene molto corte e su continui (ed a volte fastidiosi) stacchi, che ci portano prima in Belgio, poi in Francia ed infine in Germania (cambiando protagonisti di volta in volta) nel giro di un paio di minuti.

La trama (che sotto molti aspetti ricorda quella de “Il Treno” ,film del 1964 diretto da John Frankenheimer) ispirata a fatti realmente accaduti, è il vero punto di forza di “Monuments Men”, perché affascina, cattura e interessa, facendo riferimento ad una parte di storia delle opere in cui ci identifichiamo e nelle quali troviamo la nostra identità culturale.

I protagonisti del film esprimono la propria devozione per l’arte addirittura attraverso il sacrificio delle loro stesse vite, convinti che il loro martirio e le opere d’arte che hanno salvato saranno ricordati ed ammirati per sempre.

La regia di Clooney si affida a lunghi piani sequenza che regalano allo spettatore la sensazione di essere al centro dell’azione, di essere un timido e silenzioso osservatore che scruta le gesta di questi moderni eroi e assiste ai frequenti e divertenti dialoghi che sembrano usciti da uno dei film della saga di Ocean’s Eleven.

“Monuments Men” è, infatti, un film leggero, simpatico e spesso divertente, grazie al quale Clooney vuole sottolineare quanto l’uomo abbia bisogno dell’arte e quanto sia importante salvaguardarla per le generazioni future, in modo che gli antichi valori, sui quali si fonda la società moderna, non vengano mai dimenticati.

Francesco Parisini

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