“Papà e mamma sono le prime parole che i bambini pronunciano con la lallazione. Sono cariche di significato, restano indelebili nel cuore dei genitori e sono il quid dell’essere famiglia: perchè vogliono trasformarle in aridi numeri?”: Silvana Saita, consigliere regionale della Lega Nord, ribadisce con forza il proprio “no”, e quello di tutto il suo gruppo consiliare e di quello di Maroni Presidente, alla decisione del Comune di Milano di inserire nei moduli per l’iscrizione alla scuola dell’infanzia la sola dicitura “genitore”.
Una decisione contro la quale Lega Nord e Maroni Presidente hanno protestato lunedì 10 febbraio davanti al Palazzo della Regione a Milano: i consiglieri regionali, capitanati dal segretario della Lega Matteo Salvini, hanno manifestato con delle magliette con la scritta “Chiamateci ancora mamma e papà”. Una protesta che, ammette Saita, "è andata bene, anche con la benedizione della pioggia".
“Perchè si vuole stravolgere la normalità – continua Saita – e togliere identità alla famiglia, nucleo fondante del tessuto sociale? Mi vengono purtroppo in mente pensieri sgradevoli: nei campi di concentramento, per eliminare identità e personalità, le persone venivano marchiate e riconosciute con dei numeri. È questo che vogliamo?”.
Lunedì davanti al Pirellone il capogruppo della Lega Massimiliano Romeo aveva annunciato una mozione urgente affinchè il Consiglio stigmatizzasse la decisione del Comune di Milano: “Al momento, però, non sappiamo ancora il giorno preciso: probabilmente la questione arriverà in Consiglio alla prima occasione del mese prossimo”.
Infine, Silvana Saita, ha voluto rivolgere un ultimo appello, da mamma: “Per piacere, chiamatemi mamma e nonna, perchè è musica per le mie orecchie”.
commenta