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Politica

Senato parte civile contro Silvio Berlusconi? No da Calderoli e Stucchi

Con dieci voti contrari e otto a favore il Consiglio di Presidenza ha dato parere negativo alla costituzione di parte civile del Senato nel processo sulla compravendita dei senatori. Ora il presidente Grasso si e' riservato di decidere. Tra i pareri decisivi anche quelli di due senatori bergamaschi, i leghisti Roberto Calderoli e Giacomo Stucchi.

Con dieci voti contrari e otto a favore il Consiglio di Presidenza ha dato parere negativo alla costituzione di parte civile del Senato nel processo sulla compravendita dei senatori. Ora il presidente Grasso si e’ riservato di decidere. Tra i pareri decisivi anche quelli di due senatori bergamaschi, i leghisti Roberto Calderoli e Giacomo Stucchi.

La senatrice di Scelta Civica, Linda Lanzillotta, e l’esponente del Partito Popolare per l’Italia, Antonio De Poli, hanno deciso di esprimersi insieme a Forza Italia, Gal, Ncd e Lega contro la costituzione di parte civile del Senato nel processo sulla compravendita dei senatori in cui e’ coinvolto Silvio Berlusconi. Hanno dato invece parere positivo alla costituzione di parte civile i componenti del Consiglio di presidenza del Senato che fanno parte del centrosinistra: Alessia Petraglia (Sel), cinque senatori del Pd (Valeria Fedeli, Silvana Amati, Maria Rosa Di Giorgi, Angelica Saggese e Luciano Pizzetti), Laura Bottici (M5S) e Hans Berger (Gruppo Autonomie). Per un totale di 8 senatori.

Hanno detto no, invece, oltre alla Lanzillotta e a De Poli, anche quattro esponenti di Forza Italia (Maurizio Gasparri, Lucio Malan, Alessandra Mussolini e Maria Elisabetta Alberti Casellati), Lucio Barani (Gal), Antonio Gentile (Ncd) e, come detto, Roberto Calderoli e Giacomo Stucchi. Per un totale di 10.

Con il parere contrario del Consiglio di presidenza del Senato, dunque, il presidente di Palazzo Madama, Pietro Grasso, dovra’ ora decidere il da farsi. "Ovviamente – commenta Maurizio Gasparri – confido nell’ascolto visto che abbiamo tutti dato un parere in punta di diritto. Mi sembrerebbe strano, quindi, se il presidente Grasso decidesse senza tener conto di quanto detto nella riunione del Consiglio di presidenza. "La maggioranza ha ritenuto che non ci siano le condizioni perche’ il Senato si costituisca parte civile in questo processo – sottolinea ancora Gasparri – comunque ringrazio Grasso per la sua decisione di aver voluto coinvolgere il Consiglio di presidenza". Se il Senato si costituisse parte civile nella vicenda della compravendita dei senatori, sarebbe comunque la prima volta nella storia della Repubblica che Palazzo Madama prenda parte con questo ruolo in un procedimento contro un parlamentare.

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