Un milione e 650mila euro di rosso. E’ il bilancio del mercato atalantino per la stagione 2013-’14, in perfetta linea con quelli che sono stati gli investimenti della serie A. Pochi, molto pochi. Sono infatti solo quattro le squadre che hanno effettuato pesanti spese tra luglio, agosto e gennaio con il Napoli che – tra entrate e uscite – ha sborsato più di 25 milioni di euro, mentre Inter e Sassuolo superano i 23 milioni. Doppia cifra anche per il Milan di Adriano Galliani che è finito in rosso di ben 11 milioni di euro. Tra le "piccole" ha speso più dell’Atalanta solo il Livorno, con 2 milioni e 100mila euro di rosso.
Le sorprese arrivano da Roma (+ 40 milioni di euro), Udinese (+ 14 milioni), Torino e Parma (+ 9 milioni), capaci di confezionare un avanzo molto consistente e, al tempo stesso, di disputare una prima parte di stagione di grande livello (eccezion fatta per i friulani che, comunque, si stanno giocando la semifinale di Coppa Italia con la Fiorentina). La Juventus, prima della classe nella massima serie, è stata capace di chiudere con un positivo + 6 milioni di euro.
Per l’Atalanta, dunque, un milione e mezzo di investimento: si tratta della differenza tra i 7.850.000 euro di uscite e i 6.200.000 euro di incassi. L’acquisto più costoso del mercato di gennaio è stato Ruben Bentancourt per il quale Antonio Percassi ha staccato un assegno di 1,5 milioni di euro (più eventuali bonus), mentre la spesa più alta affrontata tra luglio, agosto e gennaio è stata quella per la metà del cartellino di Luca Cigarini, costato 2,2 milioni di euro. Vanno poi segnalati gli 800mila euro per il riscatto di Daniele Baselli, il milione e 600mila euro per l’acquisto a titolo definitivo di Constantin Nica, gli 800mila euro per il cartellino di Luigi Giorgi e i 300mila per il ritorno a Bergamo di Giulio Migliaccio dal Palermo. In estate sono stati spesi anche 200mila euro per la risoluzione della comproprietà di Leonardo Gatto e 450mila euro per l’acquisto di Prince Gouano dalla Juventus.
Sul fronte uscite spiccano i 4,8 milioni di euro incassati dai bianconeri per Federico Peluso (nel gennaio 2013 sbarcato a Torino in prestito con obbligo di riscatto), gli 800mila euro pagati dal Chievo per Ivan Radovanovic e i 500mila euro entrati sempre dai veronesi per il prestito di Matteo Ardemagni.
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