di Marco Cimmino
In un fine settimana di pioggia obliqua e battente, e di nuvole basse, che vi tolgono qualsiasi desiderio di muovervi all’aria aperta, vi si offrono svariate possibilità di ingannare il tempo. Una di quelle più gettonate, per solito, consiste nel riguardarsi i vecchi album di fotografie, con tisana, plaid e divano: meglio se in compagnia del gatto, che vi si acciambella sui piedi.
Io vi suggerisco, per questo primo Fuoriporta del 2014, una sorta di compromesso: voi ci mettete la buona volontà, qualche litro di benzina e la rinuncia al divano; ed io, dal canto mio, vi porto a vedere il più grande album di fotografie d’Italia. Che si trova a un passo da noi: nella vicina Brescia. E porta il nome ben augurante di Museo Nazionale della Fotografia.
Fondato sessant’anni fa, il MNF è l’unico istituto di questo genere nel nostro Paese, e si trova oggi, dopo alcuni traslochi, nella sua sede definitiva, in corso Matteotti.
Non si tratta soltanto di una formidabile ed affascinante raccolta di fotografie, dai primi dagherrotipi, fino agli scatti più moderni e tecnologicamente progrediti: il museo ospita anch una enorme mole di reperti di grandissimo valore, per un totale di più di ottomila oggetti esposti.
Vi si possono ammirare apparecchi fotografici e cinematografici di tutte le epoche, attrezzature per riprese fotocinematografiche, attrezzature per camera oscura ed ogni possibile ammennicolo dell’arte fotografica.
Un posto d’onore è perfino riservato alla prima macchina fotografica della storia, che fa pendant con una riproduzione della prima fotografia mai scattata, che risale al 1826.
Si tratta, insomma, di un’immersione avvincente nel mondo dell’immagine, che permette di toccarne con mano l’evoluzione tecnica ed artistica, attraverso quasi due secoli di storia.
Una collezione tanto particolare quanto inusuale, che si presta a meraviglia a un pomeriggio a zonzo, a caccia di cultura e di bellezza.
Naturalmente, la parte probabilmente più spettacolare ed emozionante di questo museo è rappresentata dalla fototeca: questa raccoglie circa 60.000 fotografie provenienti da ogni parte del mondo. Si tratta di immagini di ogni epoca e formato: immagini smaltate e in color seppia, con le persone in posa, come sospese in una vasca piena di un qualche liquido opalescente, scatti celebri di grandi professionisti, istantanee che hanno cristallizzato la vita dei soggetti, in pose e in atteggiamenti vecchi di anni, di decenni, di secoli.
Uno straordinario colpo d’occhio su come eravamo e come siamo, che tributa il giusto omaggio ad un’arte che ha modificato radicalmente il nostro modo di vivere e di percepire la realtà.
Il museo, inoltre, offre al visitatore sempre nuove mostre, tematiche o monografiche, che si alternano nei vari periodi dell’anno: anche per questo, conviene, prima di decidere una visita al MNF, controllare le novità in programma, attraverso il comodo sito internet: http://www.museobrescia.net/index.php/it/.
In questo momento, sono in corso due monografiche: “Hic et nunc” di Chiara Mazzetti e “Volti in Polaroid” di Daniele Mariani, che resteranno esposte fino al 7 febbraio.
Dall’’11 febbraio, invece, verranno sostituite da “L’Ospite” di Rosetta Zampedrini e dall’interessante testimonianza di “Rise again, paralympic games” sullo sport paralimpico.
Che altro aggiungere?
La strada è poca, Brescia offre attrazioni a iosa, per chi ami visitar musei e, in fondo, una tisana sul divano ve la potete bere in qualunque altro momento: forza e coraggio, che non può piovere per sempre!
commenta