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Politica

Primarie cittadine, passo indietro di Gargano: “A queste regole non ci sto”

Colpo di scena, Rocco Gargano si ritira dalle primarie del centrosinistra. L'avvocato, esponente di Micromega Bergamo, ha deciso di fare un passo indietro dopo aver visionato le regole e la carta di intenti che i candidati devono sottoscrivere per partecipare alle sfida del prossimo 23 febbraio.

Colpo di scena, Rocco Gargano si ritira dalle primarie del centrosinistra. L’avvocato, esponente di Micromega Bergamo, ha deciso di fare un passo indietro dopo aver visionato le regole e la carta di intenti che i candidati devono sotoscrivere per partecipare alle sfida del prossimo 23 febbraio.

Ecco il suo comunicato:

Qualche breve considerazione sul regolamento delle primarie del centrosinistra. Come è noto a chi ci segue, la nostra decisione di partecipare alla competizione per scegliere chi sarà il prossimo candidato sindaco del centrosinistra è stata dettata per un verso dalla volontà di cambiare la nostra città con un programma innovativo e coraggioso, per altro verso dalla profonda insoddisfazione per l’attuale classe dirigente del centrosinistra, e del PD in particolare, per ciò che ha fatto quando era al governo della città e per ciò che non ha fatto quando è stata all’opposizione. Alt! Dimenticate quest’ultima frase. Cancellatela dalla mente. Sì, perché il regolamento delle primarie prevede che non si possano rivolgere critiche che possano “ledere l’immagine" dei partiti della coalizione di centrosinistra. In caso contrario è previsto che un Comitato composto dalle stesse forze politiche del centrosinistra possa buttar fuori dalla competizione elettorale chi li critica. Immagino già il cozzar d’armi e il saettar di spade che saranno i confronti elettorali per evitare di essere inceneriti dal Comitato: «la tua proposta è fantastica», «Ma no, caro, la tua è migliore, la mia poi l’ho copiata», «Modesti, avete trovato la soluzione, voi sì che avete dei programmi validi per la città».

Esagero? Forse. Ma perché non ho trovato traccia di questa assai originale regola negli altri regolamenti delle primarie a mia disposizione (reperiti sul web)? In particolare non mi risulta che altrove sia mai stato possibile che potesse giudicare delle critiche chi è fatto oggetto delle stesse. Pare evidente che non potrò rispettare questa regola perché irragionevole ed in palese contraddizione con lo spirito di una competizione elettorale. D’altronde non mi sembra che in occasione delle recenti primarie nazionali si siano risparmiate le critiche (Renzi è un “giamburrasca superficiale, mentitore e ignorante” disse D’Alema – fonte www.agi.it – , e Renzi non porse certo l’altra guancia…). E poi perché non dovrei avanzare critiche? Come posso credere al buon proposito di “stop al consumo del suolo” pronunciato da chi si è distinto nella passata amministrazione per imporre a Bergamo 4 milioni di nuove cubature? O si è distinto per volere la costruzione di palazzoni più alti delle mura a ridosso delle stesse? O che, più recentemente, sotto braccio al centrodestra, voleva la cementificazione degli orti urbani? Ci fosse almeno stata un po’ di autocritica per riacquistare credibilità! E l’elenco potrebbe continuare. La pretesa di censura da parte del costituendo comitato di salute pubblica non mi fa certo pensare alla possibilità di un libero e franco confronto di idee ma sottolinea ancora una volta l’allergia di questi dirigenti verso chi la pensa diversamente da loro.

Non era mia intenzione gettare fango sul centro sinistra ma di criticarlo per specifiche ed eclatanti azioni ed omissioni perché evitasse di ripeterle in futuro. Se non posso farlo perché pende su di me la censoria spada di Damocle del Tribunale senz’appello composto dai partiti che vorrei criticare viene meno lo spirito e la sostanza della mia candidatura. Non posso tollerare che qualcuno inibisca la mia libertà di espressione e neppure che formalmente mi senta minacciato di estromissione dalla competizione. Non sono un “lisciapelo” e non ho posticini caldi da conquistare: se è così le vostre primarie fatevele da voi, suonatevela e cantatevela da soli. Io continuerò a fare e a dire ciò che ritengo giusto, senza curarmi di stucchevoli equilibri politici.

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