Cresce la paura a Romano di Lombardia dopo i numerosi furti degli ultimi giorni. Abitazioni, bar, negozi, ma anche biciclette: ormai i colpi messi a segno sono più di uno al giorno.
L’ultimo la notte scorsa al bar “New age”, dove i soliti ignoti hanno forzato la porta d’ingresso per poi fare razzia di denaro, sigarette e gratta e vinci. La mattina precedente ad essere presa di mira è stata la vettura di una donna parcheggiata in centro, dalla quale è stata rubata la borsa dopo la rottura del finestrino.
Una situazione che ha messo in allarme l’intera popolazione della cittadina della Bassa, che attraverso Facebook condivide le disavventure per cercare sostegno e avvertire del pericolo i propri compaesani.
I romanesi se la prendono con l’amministrazione comunale, accusata di non garantire la necessaria vigilanza sul territorio. “Posso dire ai cittadini che stiamo facendo il massimo con le risorse che abbiamo a disposizione -risponde a Bergamonews il sindaco Michele Lamera (Pdl)– purtroppo le leggi dello Stato sulla spending review non ci permettono di assumere nuovi dipendenti pubblici e quindi nemmeno altri vigili rispetto ai soli 11 che abbiamo. Da parte nostra stiamo cercando di ampliare il servizio di video sorveglianza”.
Oltre alle limitazioni da parte dello Stato, il sindaco mette in evidenza anche un’altra questione: “Non ci sono leggi adeguate per contrastare efficacemente la criminalità. O meglio, più che altro non vengono applicate come bisognerebbe fare. E i delinquenti sanno questo e se ne approfittano”.
Lamera non esclude la possibilità di ronde sul territorio, ossia gruppi di cittadini che possano controllare le zone a rischio: “Il termine ronde non mi piace, ma come concetto non sono contrario. L’importante è che sia tutto controllato e coordinato con le forze dell’ordine. Niente giustizia fai da te, ma cittadini che attraverso una formazione possano collaborare con gli agenti. Già oggi noi ci avvaliamo di un gruppo di una ventina di carabinieri in congedo che collabora con il Comune in occasioni particolari”.
Intanto le liste civiche “Romano città d’Italia” e “Unione civica popolare”, attaccano sindaco e maggioranza sul caso della vigilessa romanese “prestata” al Comune di Ponte di Legno sottolineando come in una situazone simile sia decisamente penalizzante per la città fare questo tipo di scelte. "Era in ferie – si giustifica il sindaco – e ha usufruito di una convenzione che le ha permesso di soggiornare gratuitamente in quella località prestando servizio un giorno alla settimana".
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