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Politica

Eurodeputato del Pd denuncia il piano caccia bergamasco a Bruxelles

L'eurodeputato PD Andrea Zanoni, vice presidente dell'Intergruppo per il Benessere e la Conservazione degli Animali al Parlamento europeo, denuncia alla Commissione europea la violazione delle direttive 92/43/CEE e 2009/147/CE da parte del piano faunistico venatorio della Provincia di Bergamo.

L’eurodeputato PD Andrea Zanoni, vice presidente dell’Intergruppo per il Benessere e la Conservazione degli Animali al Parlamento europeo, denuncia alla Commissione europea la violazione delle direttive 92/43/CEE e 2009/147/CE da parte del piano faunistico venatorio della Provincia di Bergamo. “La modifica apportata al piano dal Consiglio provinciale stravolge completamente il risultato della prima valutazione d’incidenza successivo alle sentenze ottenute dal WWF Italia che aveva impugnato i precedenti piani. In questo modo la Provincia di Bergamo torna nell’illegalità venatoria che potrebbe costare alla Regione Lombardia una procedura d’infrazione europea”. Zanoni porta sul tavolo della Commissione europea il “Nuovo Piano Faunistico Venatorio” adottato con deliberazione consiliare n.79 del 10 luglio 2013.

“Dopo la vittoria legale del WWF, la Provincia di Bergamo aveva introdotto alcune importanti modifiche come l’istituzione di oasi di protezione lungo le rotte di migrazione caratterizzate da confini estesi e il divieto totale di caccia nelle stesse per evitare disturbo all’avifauna migratoria. Il problema è che successivamente il Consiglio provinciale ha eliminato queste disposizioni, rendendo evidentemente il piano di nuovo in contrasto con le direttive europee”. “Visti i ripetuti avvisi di Bruxelles alla Lombardia per quanto riguarda la caccia e il rispetto della direttiva Uccelli, ho ritenuto opportuno avvisare personalmente la Commissione europea del grave danno che la pianificazione in esame potrebbe comportare all’avifauna venatoria, patrimonio indisponibile dello Stato ed oggetto di tutela della normativa comunitaria, affinché siano avviate al più presto verifiche sulla sussistenza delle violazioni del diritto Ue”, conclude l’eurodeputato.

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