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Il pagellone

Atalanta, top&flop 2013 Tanque ancora super, Marino dietro la lavagna

Tempo di bilanci in casa nerazzurra con il 2013 che si chiude e si porta via gioie e sofferenze di un anno che ha regalato la salvezza prima e un avvio di stagione fatto di alti e di bassi poi. Tra i promossi Cigarini, Del Grosso, Consigli e mister Colantuono. Bocciato il dg Marino, Brivio e Livaja.

Tempo di bilanci in casa Atalanta con il 2013 che si chiude e si porta via gioie e sofferenze di un anno che ha regalato la salvezza prima e un avvio di stagione fatto di alti e di bassi poi. Con questi dodici mesi vanno in archivio gol, prodezze, prestazioni da ricordare ma anche errori, sviste, sbagli che nel 2014 non dovranno essere ripetuti.

Ecco il nostri promossi e i nostri bocciati.

FLOP

Ezequiel Schelotto: ha salutato tutti a gennaio senza fare troppi complimenti, finito ai margini della squadra già diverse settimane proma di essere ceduto. All’Inter sarà ricordato come uno dei peggiori acquisti dell’era Moratti. E dire che lasciare un ricordo più sbiadito dei vari Vampeta e Gresko era davvero dura.

Michele Canini: arrivato nel mercato di riparazione per sistemare la difesa, è finito schiacciato dalla pesantissima eredita lasciata da un certo Manfredini che a Bergamo ha vissuto la fase più brillante della sua carriera. Il suo 2013 è iniziato male – con l’autogol contro il Cagliari – ed è finito peggio – con la prestazione disastrosa di Verona -. Si rifaccia nel 2014.

Marko Livaja: da uno che si presenta con uan doppietta alla Roma ti aspetti molto, moltissimo. Invece l’anno di Livaja è stato un vero e proprio sali-scendi, di quelli che lasciano con l’amaro in bocca. I mezzi ci sono tutti, la voglia a volte no. Peccato veder sprecato tanto talento messo in due piedi che potrebbero fare tanto.

Pierpaolo Marino: tra il mercato di gennaio e quello estivo ne ha beccate ben poche. Basti vedere che l’Atalanta l’anno scorso si è salvata senza l’aiuto dei suoi rinforzi e quast’anno sta rimandendo a galla grazie ai soliti noti. I vari Giorgi, Brienza, scaloni, Canini, Yepes, Migliaccio e Livaja non stanno lasciando segni evidenti. Unica prodezza: Del Grosso. Un gran colpo se confrontato alla pochezza che il mercato offriva un anno fa.

Guglielmo Stendardo: promosso sul campo, rimandato sui libri. Non siamo noi a dirlo, ma la commissione che l’ha bocciato all’esame di Stato che lo doveva far diventare un avvocato a tutti gli effetti. E pensare che qualche mese prima, nel novembre del 2012, la sua "fuga" per la prova scritta ha fatto il giro di tutti i giornali d’Italia. Come si dice? Tanto casino per nulla.

Matteo Contini: Contini chi? ci verrebbe da chiedere. Del difensore tanto caro a Marino, infatti, nessuno s’è mai accorto. Probabilmente nemmeno Colantuono che, allenamenti esclusi, non l’ha mai fatto faticare più di tanto.

Franco Brienza: la sua classe e il suo talento non si discutono. Peccato però che a Bergamo nessuno li abbia visti. Qualche infortunio di troppo l’ha frenato ma quando è stato impiegato non ha fatto vedere molto del suo ricco repertorio.

Mario Yepes: arrivato come il risolutore di tutti i problemi difensivi nerazzurri, il potente guerriero colombiano si è messo in mostra più per le splendide prestazioni regalate con la sua Nazionale che con la casacca dell’Atalanta. Anche lui è stato messo da parte per colpa di un infortunio e col 2014 si giocherà le ultime carte per salvare una stagione che, altrimenti, non potrà essere considerata positiva per l’ex Chievo e Milan.

Davide Brivio: doveva essere il dopo-Peluso, è diventato un panchinaro fisso. Bocciato: da lui ci si aspettava molto di più dopo la bella parentesi di Lecce. Del 2013 di Brivio si ricorderanno i gol segnati (con la complicità dei portieri avversari) contro Roma e Bologna in questo campionato.

 

TOP

German Denis: il Tanque, sempre lui, sempre presente quando servono i gol pesanti. Perché, diciamocelo chiaramente: quale altra squadra che insegue la salvezza può vantare un bomber come lui? Nessuna, proprio nessuna. E dire che il 2013 per Denis non è iniziato nel migliore dei modi. Poi, la rete a Palermo ha dato la sveglia ai suoi compagni e alla sua fame di gol proprio nel momento più delicato della passata stagione.

Maxi Moralez: un 2013 dai due volti per il folletto argentino irriconoscibile nel campionato scorso, super nella stagione attuale. Lo mettiamo tra i promossi perché in pochi, al suo posto, avrebbero rinunciato a tornare in patria per prendersi una rivincita che ha del clamoroso.

Luca Cigarini: sempre super il regista emiliano, capace di trascinare la squadra a colpi di qualità anche e soprattutto nelle gare più dure. Un giocatore che a bergamo riesce a dare il meglio e che moltissime squadre invidiano ai nerazzurri. Marino se lo tega stretto ancora per un bel po’.

Carlos Carmona: roccioso, onnipresente, con otto polmoni, ora anche bravo coi piedi. Insomma, un gran centrocampista. Accanto a Cigarini poi, è "la morte sua".

Stefano Colantuono: criticato e poi osannato, poi ancora criticato e infine di nuova osannato. Sia chiaro: le sue squadre – e, in particolare, questa Atalanta – non verranno ricordate per il bel gioco spumeggiante e spettacolare, ma una cosa, quella non gliela deve levare nessuno: il Cola difficilmente toppa l’obiettivo che gli viene dato. E anche in questo 2013 non ha tradito le attese. Certo, ogni tanto ci piacerebbe vedere qualche giovane in più in campo, ma se i risultati sono questi i tifosi nerazzurri si tengano stretto questo mister.

Cristian Raimondi: viene sempre dato per finito ma lui, da bergamasco doc qual è, trova sempre il modo per dare il meglio. Sicuramente tra le sorprese più liete di questo 2013 che si sta per chiudere.

Cristiano Del Grosso: in un mercato di riparazione – quello del gennaio 2013 – che si può chiaramente definire fallimentare, il terzino ex Siena è stato senza ombra di dubbio l’eccezione. Il suo piede sinistro sta regalando cross che a Bergamo non si vedevano da tanto, troppo tempo.

Andrea Consigli: qualche scivolone ma anche tantissime prodezze che hanno fatto del portierone milanese uno degli estremi difensori più affidabili della serie A anche in questo 2013. Spesso al centro delle voci di mercato ma sempre attento e concentrato sul lavoro da fare: a trovarne di ragazzi così.

Daniele Capelli: gioca a Cesena ma è come se fosse ancora a Bergamo. Forse perché resta comunque un giocatore dell’Atalanta a tutti gli effetti, oppure perché vederlo esultare fa sempre un bell’effetto ai tifosi nerazzurri, anche se la casacca che indossa ha degli altri colori cuciti addosso. Sta di fatto che la rinascita che il Cape sta vivendo con la maglia romagnola è un po’ una soddisfazione per tutti i bergamaschi, che ora sperano di vederlo tornare a casa per la definitiva esplosione.

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