• Abbonati
La mia a

Benalouane acquisto inutile Atalanta da ricostruire: Bergamo vuole sognare

Luciano Passirani fa il punto sulla situazione in casa Atalanta, con il mercato di riparazione che si avvicina: "Il difensore del Parma non viene mai utilizzato da Donadoni, rischiamo di trovarci solo un altro pesante contratto biennale. Quest'anno la salvezza, poi la squadra va rifondata per far sognare una piazza che se lo merita"

Di Luciano Passirani 

La sosta per le festività giunge a proposito per riconsiderare il momento poco esaltante dell’Atalanta. A patto di porci qualche domanda, rischiando pure risposte o affermazioni forti. Di sicuro ci servirà per recuperare, Bellini a parte, tutta la rosa messa a disposizione dell’allenatore da parte di chi in queste ultime tre stagioni ha fatto mercato.

Allora non ci potranno essere più scuse, ammesso che ci possano convincere quando hai 29 elementi a disposizione. Non sono pochi. Almeno numericamente. Poi se vogliamo fare chiarezza si abbia il coraggio di andare oltre, ma l’ho già scritto. Questa rosa, comunque vada, è tutta da rifondare. In questo caso riesco anche a condividere le giustificazioni di Colantuono. Il quale non può dirlo, ma lo pensa. Sarà meno aziendalista l’anno prossimo? Può iniziare fin da gennaio.

Cominciamo a salvarci. E’ la cosa che più conta per la società, per la sua immagine, anche per Bergamo. E ci credo, anche la stampa tifa. Qual è il dna dell’Atalanta? Solo salvezza? Qualcosa di più può chiamarsi illusioni? O meglio per dirla come chi se ne intendeva, alla Mogol-Battisti, "chiamale se vuoi emozioni". Bergamo ha sempre assaporato qualcosa di questo. Senza tornare a quando si parlava di Uefa, ma la si giocava veramente, almeno tornare a vittorie e prestazioni prestigiose come quelle dell’anno scorso con Napoli, Milan e Inter. Prestigio, ma anche classifica. Mancano del tutto quest’anno. Il livello di gioco della squadra non è più quello.

Il calo di abbonati, ancor più di paganti ogni partita è anche parte di questo. Non solo, lo ho già scritto, lo ha sussurrato anche Marino, ma in tema di abbonamenti la società dovrà inventarsi qualcosa e mi fermo qui, perché è Natale. Il Santo Natale dovrebbe condurre buoni propositi a tutti, a quelli a cui una notte non basta valga l’esempio di Andreoletti che ha giustamente atteso Santo Stefano per liberarsi di Madonna. Nient’altro che cambiandolo con uno come Gustinetti con il quale non si era lasciato proprio con sentimenti e modi da libro cuore. Rimango certo che sia una scelta giusta per rivedere l’AlbinoLeffe dove più gli compete. Miracolo di Natale.

L’Atalanta non ha bisogno di questo. Colantuono non rischia perché Percassi continua a guardare molto al futuro. Zingonia rivista ed avveniristica, ma vale anche per gli scenari in cui ha ricevuto la stampa a San Pellegrino, non portano punti almeno per quest’anno. Non credo di farmi fraticello se chiedo al presidente di guardare anche al presente. Questo porta il semplice nome di salvezza. L’Atalanta si salverà, malgrado la sindrome del terzo anno. E non sarà nemmeno da ultima spiaggia o partita che sia, a patto di gestire al meglio i prossimi due impegni casalinghi con Catania e Cagliari. Non dimentico che si andrà prima a Milano, che volutamente tralascio. Nulla cambia se non facciamo punti con i rossoneri.

Muta e terribilmente se ancora una volta non azzecchiamo il mercato di gennaio. Livorno e Sassuolo che sono peggio di noi qualcosa tenteranno di fare. Il Catania pure. Marchiamoli stretti anche fuori dal campo. Ci pensi Colantuono di memoria arcigno difensore, piuttosto che Marino, di cui Wikipedia preferisce ricordarlo come raccattapalle e portiere mancato, prima di celebrarlo giustamente come direttore sportivo: questa è l’altra nostra vera partita. Piuttosto rimaniamo come siamo. Non siamo pochi, ma non riprendiamoci uno come Canini se non ci crediamo fin dall’inizio. Non portiamo a Bergamo giocatori che già non giocano nelle loro squadre. Mi riferisco a Benalouane che a Parma Donadoni non impiega proprio. Il rischio è di trovarseli con contratti biennale e con poche possibilità di liberarsene. Brienza e Scaloni, pure Contini che è ancora nostro, dovrebbero averci insegnato qualcosa. Pure l’inutile acquisto di Nica, nemmeno costato poco, non è servito per ora ad aprirci gli occhi, visto che Marino vuole lasciare alla sua Avellino il giovane Zappacosta che per quanto visto finora non farebbe peggio del romeno e quanto a minutaggio ha sempre giocato. E l’Avellino viaggia nei primi posti della B .

Voglio continuare a credere in Percassi. A patto che cominci a guardare al presente . Oggi ha un solo nome: "chiamala se vuoi salvezza". Tutto il resto non conta, fino ad un certo punto.

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
Più informazioni
leggi anche
Marko Livaja, classe 1993
La mia a
Ma un Livaja così serve davvero alla causa atalantina?
Giuseppe De Luca, varesino classe 1991
La mia a
De Luca salva l’Atalanta e se stesso: a gennaio potrebbe anche restare
Stefano Colantuono, tecnico nerazzurro
La mia a
Atalanta, per salvarsi serve il lavoro di Marino nel mercato di gennaio
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI