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Dopo l'interrogatorio

Stezzano, un’eruzione: la ragioniera all’attacco accusa il sindaco Poma

Cinque ore di interrogatorio in carcere, un colloquio lungo e magmatico, ricco di particolari e nuove rivelazioni, nel quale Lorendana Zenca, la responsabile del settore finanziario del Comune di Stezzano arrestata per peculato, attacca colleghi e amministratori, in particolare il sindaco Elena Poma e l’assessore al bilancio Ezio Riva.

Prima ci sono i gioielli, poi gli arredi per sé e i familiari e, infine, un lungo elenco di mandati che liquidavano spese mai realizzate dall’amministrazione comunale di Stezzano. Il tutto per un ammontare complessivo di circa un milione di euro che la responsabile del settore finanziario del Comune di Stezzano, Loredana Zenca, 56 anni in carcere da sabato 2 novembre, avrebbe sottratto all’ente comunale per anni. Spese che il pubblico ministero Giancarlo Mancusi ha cercando di ricostruire grazie alla documentazione sequestrata dai finanzieri e poliziotti nel corso del lungo interrogatorio che si è svolto nel pomeriggio di giovedì 19 dicembre. Cinque ore scandite di domande, risposte, riscontri e parziali ammissioni.

Ma soprattutto attacchi. Accuse non tenere nei confronti di colleghi e amministratori del Comune di Stezzano.

Al termine del lungo interrogatorio il legale di Loredana Zenca, l’avvocato Enrico Pelillo afferma: “Non dichiaro nulla”. Il copione si ripete con il pubblico ministero Giancarlo Mancusi che sta seguendo l’indagine. Secondo indiscrezioni però quel lungo interrogatorio riserva molte sorprese, molti appunti che ora cercano conferma. In particolare ci sono le accuse ben precise e dettagliate, per certi versi feroci, che Zenca rivolge a persone all’interno del Comune di Stezzano.

Materiale che scotta e che è destinato a scatenare un terremoto all’interno del palazzo comunale, dove pare proprio sia partita la prima scossa tellurica di questa inchiesta. Zenca accusa il sindaco Elena Poma e il vice sindaco e assessore al bilancio Ezio Riva. Secondo la responsabile del settore finanziario i due amministratori avrebbero fatto pressioni su di lei per aggiustare il bilancio stretti dalla morsa del patto di stabilità.

Zenca accusa anche il revisore dei conti Beatrice Mascheretti: non avrebbe mai controllato nessun mandato. Insomma un contrattacco di tutto rispetto che ora andrà verificato. Se le accuse di Zenca fossero vere si aprirebbero nuovi scenari all’interno del municipio. L’eruzione è solo all’inizio ed è certo che questa inchiesta riserverà ancora diversi i colpi di scena.

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