Non sembra finire il botta e risposta tra i favorevoli e i contrari alle gare di enduro. Dopo la replica del presidente della Scuderia Norelli, sezione del Moto Club Bergamo, Roberto Moneta torna a replicare con una lettera alle accuse rivolte al suo gruppo per una gara di enduro che –secondo quanto segnalato- si sarebbe svolta nelle scorse settimane sul Monte Linzone, provocando diversi danni sui sentieri della zona:
Spettabile redazione,
vorrei rispondere all’intervento del sig. Nicolò Codognola titolato “Basta accuse alle moto, cavalli e bici fanno più danni sui sentieri”, che mi chiama in causa personalmente
1. Nella mia lettera precedente ho semplicemente documentato un fatto osservato il 17 novembre: le evidenti e pesanti tracce di transito di mezzi motorizzati sul sentiero che, salendo da Palazzago incontra la strada sbarrata proveniente dalla località “Cave di Quarzo”, sale alla cascina del M. Piacca e quindi al M. Linzone (carta Kompass f. 105). Oggetto del danneggiamento sono stati pure i pascoli della cascina suddetta e i pascoli alti sotto la vetta del M. Linzone.
2. Il giorno seguente ho rimosso metri e metri di nastro di plastica, rami spezzati e conficcati nel terreno per segnalare il percorso, picchetti, metri di nastro adesivo marchiato “Betamotor” incollato ad alberi e pietre (Il tutto fotografato e conservato)
3. Le foto sono state scattate lunedì 18 novembre u.s. (i file sono datati e saranno inviati alle Autorità insieme alla segnalazione). La nevicata di cui parla il Codognola è avvenuta nei giorni successivi
4. La Legge Regionale 31/2008, art. 59, c. 3 recita: “Sulle strade agro-silvo-pastorali, sulle mulattiere e sui sentieri è vietato il transito dei mezzi motorizzati…”, questa è la ragione per cui segnalo tali abusi: le sterili polemiche sui podisti, sui ciclisti o sui cavalli non mi interessano, così come le presunte “guerre” da cui pare ossessionato il sig. Codognola.
Grazie per l’attenzione,
Roberto Moneta
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