Fino alle 17.50 era andato tutto bene allo stadio Comunale di Bergamo. Da quel momento un pomeriggio di sport si è trasformato in una serata ad alta tensione, con una serie di scontri tra ultrà e forze di polizia durati quasi un’ora, con un bilancio finale di due feriti lievi. E’ il triste –e prevedibile- epilogo di un’ Atalanta-Roma che ha messo sotto assedio per una domenica intera Bergamo, con 500 tra poliziotti, carabinieri e finanzieri impegnati a presidiare la città.
Un piano che ha retto nel migliore dei modi fino a poco prima delle 18, quando una cinquantina di ultrà nerazzurri ha fatto esplodere una serie di bombe carta e di fuochi d’artificio in viale Giulio Cesare.
A quel punto il secondo blocco di tifosi romanisti –il primo fortunatamente era già partito con cinque pullman per la stazione- ha tentato di forzare il cordone di sicurezza delle forze dell’ardine. Si è arrivati così al pesante scontro, con lanci di bottiglie, aste di bandiere e petardi. Gli agenti hanno riposto con alcuni lacrimogeni per far indietreggiare i giallorossi. Il parapiglia ha coinvolto anche alcuni steward dello stadio che presidiavano i cancelli, con due feriti lievi.
Gli ultrà nerazzurri hanno poi aggirato lo stadio per comparire in via Marzabotto da dove sono fatte esplodere altre bombe carta. Anche qui, polizia e carabinieri sono riusciti a contenere l’offensiva.
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