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Forze dell'ordine

Furti a raffica, è allarme Il capo della polizia: “Sicurezza a rischio”

Se a lanciare l’allarme è il capo della Polizia significa che la situazione è davvero a rischio. Le parole di Alessandro Pansa, capo Dipartimento sicurezza del ministero dell'Interno, sono chiare: non ci sono soldi per mandare agenti sul territorio. Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti, in Italia e anche in Bergamasca. Da tempo ormai non si contano i furti messi a segno in provincia.

Se a lanciare l’allarme è il capo della Polizia significa che la situazione è davvero a rischio. Le parole di Alessandro Pansa, capo Dipartimento sicurezza del ministero dell’Interno, sono chiare: non ci sono soldi per mandare agenti sul territorio. Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti, in Italia e anche in Bergamasca. Da tempo ormai non si contano i furti messi a segno in provincia.

Nell’ultimo mese, nei Comuni bergamaschi, i cittadini sono esasperati. In città come in tutta la provincia, in particolare nel Basso Sebino, ogni giorno decine di case sono prese di mira da malviventi. Carabinieri e polizia, con le forze a disposizione, possono fare poco. Mancano uomini e mezzi. “Ogni tanto qualcuno mi chiede di aumentare il livello dei controlli in alcune città o in alcune parti del Paese – spiega Pansa -. Voglio essere chiaro con tutti: oggi non siamo in grado di accrescere la sicurezza in nessuna parte del territorio”. Davanti ai dirigenti Polstato, il loro capo ha ammesso che ormai "non è pensabile che noi possiamo offrire lo stesso servizio di sicurezza al cittadino che offrivamo qualche anno fa, con 15 mila poliziotti, 15 mila carabinieri e migliaia di finanzieri in meno. E con la riduzione delle risorse. È pacifico – ha ribadito – che in questo momento noi stiamo offrendo un servizio di sicurezza inferiore al passato. Non è più pensabile ragionare come se sul territorio siano schierati 110 mila uomini. Dal 2014 ce ne saranno solo 94 mila". Pansa ha espresso anche la preoccupazione che i tagli possano penalizzare il comparto della sicurezza a favore di quello della Difesa, impegnato da anni nelle "pattuglie miste" e in compiti di presidio di obiettivi a rischio nelle città. "Bisogna chiarire – ha dichiarato – chi ha la legittimità dell’uso della forza nell’ambito della sicurezza. Perché – ha polemizzato con la Difesa – se spostiamo l’asse verso il sistema militare, creiamo qualche scompenso anche rispetto ai principi costituzionali".

I COMMERCIANTI – Lunedì mattina, per cercare di arginare il problema furti nel settore del commercio, si è svolto in questura a Bergamo un incontro tra le forze dell’ordine, Ascom e i rappresentanti dei centri commerciali del territorio. I commercianti hanno richiesto controlli serrati e maggiore visibilità nei presidi nelle fasce orarie del tardo pomeriggio e serali in vista delle festività natalizie, momento clou per gli acquisti e periodo che impegna più di ogni altro i negozi, con orari di lavoro prolungati e aperture domenicali e durante le festività. La Questura ha assicurato il massimo presidio di agenti e volanti. L’Associazione Commercianti ha richiesto inoltre, durante il vertice, l’apertura di un tavolo permanente di confronto sul tema della sicurezza coordinato dalla Prefettura.

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