• Abbonati
A treviglio

“Io, ispirato dalla mia malinconia” Faletti si racconta

Lo scrittore piemontese, ciliegina sulla torta del festival "Presente Prossimo", ha presentato il suo ultimo libro, l'autobiografia "Da quando a ora" uscita nel 2012 accompagnata da due cd musicali: "La felicità la vivo, sono le malinconie, l’amaro in bocca che mi ispirano".

di Viola Carrara

Il festival di narratori "Presente Prossimo" ha ospitato nella sua sede maggiore, il Palafacchetti di Treviglio, il più celebre dei personaggi della rassegna di quest’anno: Giorgio Faletti. Che, per l’occasione, ha presentato il settimo dei suoi romanzi, l’autobiografia intitolata "Da quando a ora" del 2012, accompagnata da due cd musicali di cui uno con dodici brani inediti, che ripercorre la storia del grande comico, musicista, attore, pittore e naturalmente scrittore italiano, dal punto di vista del suo rapporto con la musica.

Ma Faletti non ci pensa proprio a lasciare a casa il personaggio dello spettacolo che è in lui, e l’incontro si snoda lungo il racconto degli aneddoti più divertenti della sua vita facendo calare dagli spalti del palazzetto le risate del pubblico numeroso.  "Qualcuno potrà considerarmi un idiota ma io affronto la vita col sorriso sulle labbra". Parla di un incantesimo fatto su di lui da una popolazione africana, quando per l’occasione dovette raccogliere candele bianche per tutti gli abitanti del villaggio, latte bianco per i suoi bambini, capre bianche e un cappello bianco per un capo, e poi mettersi a torso nudo facendosi macchiare da del sangue di pollo alla luce delle candele. La profezia disse che entro tre mesi avrebbe avuto un grandissimo trionfo e che sarebbe stato sommerso di applausi e di donne. "Dopo tre mesi ho fatto Sanremo" conclude lo scrittore. Per lui essere superstiziosi è da stupidi, ma non credere in niente è da sprovveduti.

Un frammento del suo ultimo lavoro: "Il vero talento di un contaballe è quello di essere il primo a credere alle sue stesse fantasie: quelle erano innocue, non belligeranti, senza un secondo fine se non quello di passare qualche istante al centro dell’attenzione, l’unico lusso che in quei momenti era concesso concedersi". A Faletti piace spaziare e, se leggendo la sua biografia ci capita di pensare che abbia vissuto mille vite, riuscendo a vendere quattro milioni di copie col primo romanzo "Io uccido" e farsi tradurre in venticinque lingue, ricevendo nel 2005 dal Presidente della Repubblica il Premio De Sica per la Letteratura, è anche perchè lui ogni tanto sente "il bisogno di cambiare".

Sul retro della copertina del suo ultimo lavoro campeggia la frase: "Nel campo sterminato del possibile, ognuno è una frase, ognuno è una canzone, ognuno è un romanzo". E oggi che il genere autobiografico ha il revival in molti grandi scrittori, nemmeno Faletti rinuncia a questo "dono personale, perchè non è altro che un regalo, un affidare alla carta quello che ho vissuto, illudendomi che sia interessante per il lettore quanto lo è stato per me", trovandosi a raccontare accanto ai suoi momenti importanti, anche quelli della scena musicale italiana, come l’avvento dei Beatles e l’effetto che ebbe sui suoi genitori e sulla parrucchiera sotto casa. "Con la speranza – dice sorridendo – di poterne scrivere un’altra cinquant’anni dopo".

Vien da chiedersi dove prenda la sua vena poetico malinconica. In un intervista a Vanity Fair aveva dichiarato: "La felicità la vivo, sono le malinconie, l’amaro in bocca che mi ispirano". E proprio questo si rivela sul finale, facendolo terminare così: "Il mio desiderio più grande è farmi ipnotizzare, tornare indietro nel tempo e spiegarmi perché i bambini corrono".

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
leggi anche
Antonio Moresco a Nembro (foto Alessandra Merisio)
L'incontro
A “Presente Prossimo” l’autore Antonio Moresco: Io, scrittore del passato
Giorgio Faletti scrittore e cabarettista
Treviglio
Raul Montanari ospita Giorgio Faletti al Festival dei narratori
Raphael Gualazzi sabato sera sarà al Creberg
L'appuntamento
Lo spettacolare jazz di Raphael Gualazzi sabato sbarca al Creberg
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI