Corruzione, abuso d’ufficio, truffa, furto e rivelazione di segreto. Sono le accuse rivolte a 49 persone, di cui 21 carabinieri, indagati nell’ambito di un’inchiesta partita nel 2009. 77 i capi di imputazione complessivi richiesti dal pubblico ministro Franco Bettini che ha condotto e ora concluso le indagini partite dopo le segnalazioni di alcuni automobilisti coinvolti in incidenti stradali. Pochi giorni dopo tamponamenti o piccoli scontri sono stati contattati da emissari di agenzie per il recupero di indennizzi. Gli addetti erano in possesso dei loro dati personali, un mistero della privacy rivelato solo grazie all’attività investigativa, che ha scoperto una fitta rete di reati che sarebbero stati commessi anche da militari dell’Arma delle compagnie di Zogno, Bergamo e della tenenza di Seriate. Tra loro l’ex comandante della compagnia brembana Filippo Bentivogli oltre a imprenditori e infermieri. Le intercettazioni svolte dagli inquirenti hanno rivelato l’esistenza di indagini parallele a pagamento, soldi sequestrati spariti. Multe staccate dai carabinieri, in particolare nella notte utilizzando l’etilometro, che finivano per essere insabbiate prima del loro arrivo in prefettura; dall’altro una serie di informazioni, che avrebbero dovuto essere coperte dal segreto d’ufficio, che invece finivano a persone direttamente interessate. Informazioni spesso fornite dai carabinieri tramite la loro banca dati oppure informazioni fornite da infermieri che avevano a che fare con casi di infortunio e fornivano dati ad agenzie assicurative o di consulenza che si occupano dei risarcimenti danni.
Più informazioni
commenta