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Fuoriporta

Colico, tra lago e montagna E sulle fortificazioni si impara la storia

Lago, montagna e storia: cosa chiedere di più per una bella gita fuoriporta e a due passi da Bergamo? Il prof Marco Cimmino ci porta a Colico, in provincia di Lecco, dominata dall’alto da due fortificazioni: il forte Lusardi e il forte Fuentes.

Se, tra il 1915 ed il 1918, gli Austriaci avessero sfondato sullo Stelvio; se fossero scesi, mercè il benestare svizzero, dalla val Poschiavina, superando lo sbarramento di Tirano; se avessero scelto la Valchiavenna per invadere la pianura padana, è a Colico che li avremmo aspettati a piè fermo: Colico sarebbe stato il nostro Monte Grappa di Lombardia. Le nostre carte le avremmo giocate sul colle Montecchio, più precisamente: dietro la penisola di Piona. Di lì, si domina, con uno sguardo a trecentosessanta gradi, l’alto Lario, lo sbocco della Valtellina e la strada per la Svizzera. Il colpo d’occhio è straordinario, dal colle Montecchio: salta subito all’occhio la sua eccezionale valenza strategica.

Per questo motivo, i generali italiani, prima della Grande Guerra, stabilirono di fortificare con una poderosa e modernissima struttura la parte settentrionale del modesto rilievo, costruendovi una grande fortezza corazzata, il forte “Lusardi”, più noto come Montecchio Nord.

Il fatto che questa possente opera fortificata sia, poi, entrata a far parte della cosiddetta “Linea Cadorna”, ossia la fascia di resistenza arretrata, progettata per coprire le vie d’accesso alla pianura, tra Piemonte e Lombardia, induce molti a pensare che sia stato il generalissimo a creare questo sistema di fortezze di terza linea: in realtà, esse si dovettero in larga parte ai suoi predecessori e, in particolare, all’ultimo, Alberto Pollio.

La storia, spesso, commette di queste ingiustizie onomastiche. E Pollio non era stato, nel caso di Colico, neppure troppo originale, visto che era stato preceduto di almeno tre secoli, nelle valutazioni strategiche, dal governatore spagnolo di Milano, Don Pedro de Fuentes.

Questi, una trentina d’anni prima che Renzo Tramaglino impalmasse Lucia Mondella, aveva fatto edificare, sul lato orientale di quello stesso dosso, una fortezza, per i tempi altrettanto poderosa, e pensata per i medesimi scopi: forte “Fuentes”. Questo forte faceva ancora paura quando Napoleone scese in Italia, nel 1796, tanto che egli ordinò ai suoi genieri di distruggerlo: cosa che essi fecero con alquanto zelo. Le rovine, nonostante ciò, risultano ancora abbastanza impressionanti.

Nulla, però, al confronto del fratello più giovane, Montecchio Nord: perfettamente conservato, anzi, il più conservato forte corazzato della Grande Guerra in tutta Europa, il “Lusardi” fa bella mostra dei suoi formidabili cannoni da 149A, nelle torrette girevoli Armstrong/Schneider, che ancora possono brandeggiare: sono praticamente intatti i serramenti blindati, gli impianti elettrici e tutti i servizi logistici del grandioso complesso.

Il visitatore ha, percorrendo le strutture della grande fortezza, un quadro davvero realistico di una struttura corazzata della Grande Guerra, in un magnifico stato di conservazione.

A Colico, dunque, potrete confrontare assai agevolmente due diversi criteri di fortificazione: quello secentesco e quello degli anni della prima guerra mondiale. Ma potrete anche vedere un luogo estremamente suggestivo, da un punto di vista panoramico: dalle cupole d’acciaio del forte di Montecchio Nord si gode, infatti di una vista assolutamente eccezionale su tutta la zona circostante. Senza contare che anche la strada, abbastanza breve da Bergamo, per raggiungere la cittadina lacustre, vi permetterà di ammirare scorci meravigliosi del lago, che percorrerete da cima a fondo, lungo la riva orientale del Lario, da dove l’Adda torna fiume, a ritroso, fino al punto in cui s’immette nel bellissimo invaso, proprio vicino a Colico.

Sarà un’immersione molto interessante in quella che si chiama, tecnicamente, storia comparativa: sarà, però, soprattutto, una bella gita fuoriporta, tra lago e montagne. Il modo migliore di scoprire un frammento della nostra storia che ancora può stupirci ed affascinarci. Senza contare che fare due passi è certamente più salubre che guardare in televisione Superquark...

Info per il forte Montecchio Nord

Info per il forte “Fuentes”

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