• Abbonati
A bergamo

Cisl contro gioco d’azzardo “Mezzo milione di giocatori 10mila sono under 19”

Quasi 10 mila ragazzi bergamaschi hanno problemi con il gioco d’azzardo, mezzo milione i giocatori abituali in provincia: la Cisl di Bergamo si è attivata per combattere il disagio sociale e il 18 ottobre terrà un convegno sul tema.

Bergamo e il gioco d’azzardo: un binomio che , purtroppo sta diventando sempre più stretto, se è vero, come denunciano i dati dell’ASL di Bergamo che i bergamaschi sono i primi in Europa e terzi al mondo per numero di giocate, con una spesa pro capite passata dai 330 euro nel 2001 ai 1.703 euro del 2012, per un giro d’affari complessivo di quasi 90 miliardi.

Secondo la stima del Dipartimento Politiche Antidroga, sulla quale l’ASL orobica ha elaborato i propri dati, a Bergamo i giocatori d’azzardo sono quasi mezzo milione, quelli problematici tra i 15 e i 19 anni sarebbero 9.371, i patologici (su tutta la popolazione) tra i 5.000 e i 20.000.

Di questi “solo” 273 si sono rivolti alle strutture di cura (Ser.T. o SMI), un numero che si è decuplicato dal 2005 a oggi. Sono i numeri da capogiro, e in continua crescita, soprattutto dal 2008.

D’altronde, in periodi di crisi, con l’accrescersi delle disuguaglianze economico-sociali, la contrazione del welfare e l’inasprirsi delle situazioni di bisogno anche estremo, per milioni di italiani il ricorso alla fortuna sembra rappresentare l’unica, ma illusoria opportunità per “rimettere a posto le cose”.

Il 6% dei giocatori abituali, ossia circa un milione e mezzo di italiani secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità rientra nella categoria dei giocatori affetti da disturbi comportamentali compulsivi. “Grazie” all’impegno di Governi che si sono succeduti nell’ultimo decennio, siamo entrati nell’era del gioco d’azzardo, prima solo davanti alle macchinette, ora anche on-line: un’era senza freni, né remore. Lotterie istantanee e slot machine saranno da oggi disponibili, non solo nei bar e nelle sale gioco, ma anche in forma di app, su telefonini, tablet e telefoni.

Eppure la mobilitazione dei cittadini e dei sindaci si allarga a macchia d’olio chiedendo regole che mettano fine all’impoverimento delle famiglie e dei territori. In provincia di Bergamo, i paesi che hanno sottoscritto il “Documento dei Comuni bergamaschi per il contrasto al gioco d’azzardo” sono quasi 200. Dunque, la maggior parte delle amministrazioni ha risposto all’appello lanciato dal Consiglio dei sindaci dell’Asl di Bergamo che invitava tutti e 244 gli enti locali a unirsi nella battaglia contro la ludopatia. È, quindi, un’emergenza.

E in questo ambito il sindacato non può starsene a guardare. Per questo la CISL, da qualche tempo ha attivato una rete di relazioni utili a costruire insieme risposte di senso ad un problema con ripercussioni gravi sulle famiglie e le comunità locali. Va in questa direzione anche l’adesione al progetto “Mettiamoci in gioco”, campagna nazionale contro i rischi del gioco d’azzardo, promossa oltre che da CISL, da ACLI, ARCI, CNCA, CGIL, Avviso Pubblico, Libera, Gruppo Abele e altre organizzazioni di vario genere, spinte dal fatto che in Italia crescono i costi sanitari, sociali, relazionali e legali della diffusione del gioco d’azzardo.

La conclusione di una prima parte del percorso si avrà venerdì 18 ottobre, quando, alle 17.30, nella sala Riformisti del Lavoro della sede di via Carnovali 88 a Bergamo, si terrà il convegno “Gioco d’Azzardo”. Sono previsti gli interventi di Francesco Breviario, Responsabile CISL Zona di Treviglio e delle Politiche internazionali e legalità; Don Virginio Colmegna, Presidente Casa della Carità di Milano; Rocco Artifoni, Fondazione “Serughetti-La Porta e Coordinamento provinciale di Libera, e le conclusioni di Ferdinando Piccinini, Segretario generale CISL Bergamo.

“Sentivamo da tempo il bisogno e la necessità di conoscere e capire il fenomeno del gioco d’azzardo, preoccupante segnale di malessere in cui si trovano spesso giovani e anziani – dichiara Francesco Breviario, promotore dell’iniziativa – . Anche nell’ultimo congresso della CISL il problema è stato affrontato. Una realtà come il sindacato, d’altronde, non può chiudere gli occhi di fronte a una realtà che rischia di compromettere la stabilità delle famiglie, dei gruppi sociali e anche del lavoro. Cresce la crisi del lavoro, con un cambiamento strutturale che ha i segni della fine di una fase storica. Si spera di essere vicini alla fine del tunnel. Ma senza avere né una lettura profonda e condivisa di quello che sta accadendo, né quindi alcuna proposta di sistema. Siamo dentro tante crisi diverse che hanno lentamente fatto emergere un grave disagio, sempre più diffuso, che si manifesta anche attraverso indizi apparentemente marginali, come la drammatica diffusione del gioco d’azzardo e delle scommesse, che è uno dei segnali d’allarme del malessere in cui si trovano le persone, spesso le più deboli come gli anziani. È una macchina infernale quella del gioco d’azzardo, sulla quale le infiltrazioni mafiose non sono più un’ipotesi, ma un dato di fatto. Nella battaglia per la legalità e per il contrasto alle mafie nel mondo c’è anche la necessità di conoscere e capire il fenomeno del gioco, per costruire risposte sociali e culturali a un problema che ha gravi ripercussioni sulle famiglie e le comunità locali”.

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
Più informazioni
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI