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La chiesa

Dare la comunione a divorziati e risposati? Lo deciderà un Sinodo

Potranno i divorziati risposati fare la Comunione? Forse lo dirà un Sinodo straordinario nel 2014. Come è suo costume, Papa Francesco non lascia invecchiare o incancrenire i problemi. Prova ne sia la decisione a sorpresa di indire un Sinodo straordinario dal 5 al 19 ottobre 2014 su "Le sfide pastorali della famiglia nel contesto dell'evangelizzazione".

di Pier Giuseppe Accornero

Potranno i divorziati risposati fare la Comunione? Forse lo dirà un Sinodo straordinario nel 2014. Come è suo costume, Papa Francesco non lascia invecchiare o incancrenire i problemi. Prova ne sia la decisione a sorpresa di indire un Sinodo straordinario dal 5 al 19 ottobre 2014 su "Le sfide pastorali della famiglia nel contesto dell’evangelizzazione". Lo ha annunciato la segreteria del Sinodo, a conclusione dei lavori del Consiglio generale ai quali ha partecipato anche Papa Francesco. Sarà il terzo Sinodo straordinario della serie.

STORIA

Il Sinodo è uno dei frutti del Concilio (1962-1965). Paolo VI il 14 settembre 1965, aprendo l’ultima sessione del Vaticano II, annunciò «l’istituzione, auspicata da questo Concilio, di un Sinodo dei vescovi che, composto da presuli nominati per la maggior parte dalle Conferenze episcopali, sarà convocato, secondo i bisogni della Chiesa, dal Romano Pontefice, per sua consultazione e collaborazione per il bene della Chiesa". Dice il motu proprio "Apostolica sollicitudo": il Sinodo "è un consiglio permanente, sottoposto all’autorità papale. Suo scopo è portare un aiuto efficace al Pastore della Chiesa. Potrà avere potere deliberativo quando gli sarà concesso dal Sommo Pontefice. I fini generali sono: a) favorire una stretta unione e collaborazione tra Pontefice e vescovi; b) dare un’informazione diretta e vera sulle situazioni della Chiesa; c) facilitare la concordanza di vedute sui punti essenziali della dottrina e sulle modalità di vita della Chiesa".

I VESCOVI NON SONO DELEGATI O PREFETTI DEL PAPA

I vescovi non sono "delegati" o "prefetti" del Papa ma costituiscono "un ceto unitario che trova nel Vescovo successore di Pietro il suo centro e il suo capo". Papa Montini nel 1970 costituì il Consiglio della segreteria generale con 15 membri: 12 eletti dall’assemblea e 3 nominati dal Papa. Funge da raccordo tra le Conferenze episcopali e il Pontefice e la Curia per applicare le indicazioni del Sinodo precedente e preparare l’assemblea successiva, rimane in carica 3-4 anni.

TRE TIPOLOGIE

1) Sinodo generale ordinario: cadenza tri-quadriennale; partecipano capi-dicastero della Curia, patriarchi e metropoliti delle Chiese orientali, vescovi eletti dalle Conferenze episcopali, 10 religiosi. I vescovi sono designati su base numerica: 1 se la conferenza ha 25 membri, 2 se ne ha 50, 3 se ne ha 100, 4 se supera i 100 (Italia, Stati Uniti, Brasile, Messico, Francia, Polonia, India);

2) Sinodo generale straordinario: partecipano cardinali di Curia, patriarchi e metropoliti, presidenti delle Conferenze episcopali, religiosi;

3) Sinodo particolare speciale: avviene per singole regioni o nazioni o continenti e partecipano i membri della Curia e i vescovi di quell’area geografica.

FINORA 24 IN TUTTO

Ai Sinodi partecipano, oltre ai «padri» eletti, anche membri di nomina pontificia fino al 15 per cento del totale e – con diritto di parola ma non di voto – i «delegati fraterni» in rappresentanza delle confessioni cristiane; poi i «periti», gli «uditori», gli «invitati speciali». I 24 Sinodi sono stati celebrati a Roma in ottobre: 13 ordinari, 2 straordinari, 9 speciali per aree geografiche. Dal 1974 i Papi pubblicano l’esortazione apostolica post-sinodale. I Sinodi generali hanno affrontato prima alcune tematiche essenziali (evangelizzazione, catechesi, Sacramento della riconciliazione, giustizia, Vaticano II); poi alcune categorie del popolo di Dio (famiglia, laici, sacerdoti, religiosi, vescovi); infine sono tornati ai temi «forti» (Eucaristia, Parola di Dio, Nuova evangelizzazione).

SINODI ORDINARI

A) Con Paolo VI: Fede cattolica (1967); Sacerdozio e giustizia nel mondo (1971); Evangelizzazione nel mondo contemporaneo (1974), «Evangelii nuntiandi» (Paolo VI 1975); Catechesi (1977), «Catechesi tradendae» (abbozzata da Paolo VI, completata da Giovanni Paolo II, 1979). B) Con Giovanni Paolo II: Compiti della famiglia cristiana (1980), «Familiaris consortio» (1981); Penitenza e riconciliazione (1983), «Reconciliatio et paenitentia» (1984); Laici (1987), «Christifideles laici» (1988); Formazione dei sacerdoti (1990), «Pastores dabo vobis» (1992); Vita consacrata (1994), «Vita consecrata» (1996); Il vescovo (2001), «Pastores gregis» (2003). C) Con Benedetto XVI: Eucaristia (2005), «Sacramentum caritatis» (2007); Parola di Dio (2008), «Verbum Domini» (2010); Nuova evangelizzazione (2012), Papa Francesco sta scrivendo l’esortazione.

SINODI STRAORDINARI

Cooperazione tra Santa Sede e Conferenze episcopali (Paolo VI 1969); Ventesimo anniversario (1965-1985) del Concilio (Giovanni Paolo II).

SINODI SPECIALI

Riguardano le aree geografiche: Paesi Bassi (1980) I Europa dopo la caduta del Muro (1991), I Africa (1994), Libano (1995), America (1997), Asia (1998); Oceania» (1998) II Europa (2003); II Africa (2009); Medio Oriente (2010).

L’ESPERIENZA DI PAPA FRANCESCO

Quando era arcivescovo di Buenos Aires il cardinale Jorge Mario Bergoglio ha partecipato a 3 assemblee: nel 1997 sull’America, nel 2001 sulla figura del vescovo (è stato relatore generale aggiunto), nel 2005 sull’Eucaristia. Quindi ha una buona esperienza diretta. La riunione del Consiglio degli cardinali a inizio mese (1°-3 ottobre) ha affrontato anche il tema del Sinodo. Sembra di capire che il Sinodo resterà consultivo e che Papa Francesco pensa a un’organizzazione più snella, valorizzando l’impostazione continentale, come ha fatto Papa Benedetto nel 2012. Il nuovo segretario generale del Sinodo, l’arcivescovo Lorenzo Baldisseri, proporrà lavori più efficaci e partecipati, maggiore consultazione, anche via Internet, e coinvolgimento delle Chiese locali.

DIVORZIATI RISPOSATI

Da un quarantennio – da quando cioè i vari Paesi hanno legalizzato il divorzio – il tema dei divorziati risposati e della loro partecipazione ai Sacramenti e alla vita della comunità cristiana è argomento lacerante e ritorna con sempre maggiore insistenza. Il rischio è la confusione, il caos, il fai-da-te. È dunque giusto che ne discuta un Sinodo con il Papa, come spiega il portavoce vaticano padre Federico Lombardi: "Molto importante è l’indizione di un Sinodo straordinario sulla pastorale della famiglia, il modo in cui il Papa intende portare avanti la riflessione e il cammino della Chiesa con la partecipazione responsabile dell’episcopato. È giusto che la Chiesa si muova comunitariamente e prenda gli orientamenti pastorali comuni nei punti più importanti. In questo contesto proporre particolari soluzioni da parte di persone o di uffici locali può rischiare di ingenerare confusione".

Parole riferite all’iniziativa di un ufficio della diocesi di Friburgo (Svizzera) che nei giorni scorsi è sembrato aprire alla possibilità della Comunione per i divorziati.

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