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La provocazione

Feltri a Berlusconi: era meglio se scappavi finché avevi il passaporto

“Questa volta credo che la carriera politica di Berlusconi sia davvero finita. Doveva scappare finché aveva il passaporto”. E’ la provocazione di Vittorio Feltri in un’intervista a Il fatto quotidiano: “Lui è convinto di una scappatoia, ma non la vedo”

“Questa volta credo che la carriera politica di Berlusconi sia davvero finita. Secondo me doveva scappare finché aveva il passaporto”. E’ la provocazione di Vittorio Feltri in un’intervista a Il fatto quotidiano in cui commenta la situazione del Cavaliere dopo la sentenza del processo Mediaset.

Il giornalista bergamasco è pessimista riguardo al futuro politico di Berlusconi: “Sarò anche negativo ma questa volta credo sia davvero finita per lui –prosegue il fondatore di Libero-. Nemmeno Napolitano non vedo cosa possa fare. La grazia non sta in piedi, perché ci sono procedure particolari e non mi pare che il Cavaliere le gradisca: non la chiederebbe mai. L’amnistia è esclusa. Il Parlamento, poi, non si lascerebbe sfuggire l’occasione per togliersi definitivamente dai piedi il nemico di sempre. Quindi immagino che la maggior parte dei parlamentari voterà per far sì che Berlusconi decada da Senatore”.

Un voto negativo che, però, rischierebbe di mandare in crisi il Governo: “Il problema, piuttosto, è che Napolitano non ha nessuna intenzione di sciogliere le Camere: tenterebbe di fare un altro Governo, magari basato su 5 punti programmatici, a cui aderirebbero anche i Cinque Stelle. E poi nel Pdl , che in questo periodo di sbandamento non riesce a ricompattarsi, ci sarebbe sicuramente una parte di parlamentari, facendo appello al solito senso di responsabilità, aderirebbe a un Letta bis”.

Pur frustrato, però, Berlusconi su Facebook ha promesso a tutti che non mollerà: “Lui resterà, convinto fino alla fine di trovare una scappatoia, ma io non la vedo”. Tra le ipotesi c’è anche quella di una discesa in campo politico di sua figlia Marina: “Tutto è possibile, ma non credo che questa opzione dia molto sollievo al padre: lui vuole fare tutto personalmente, come ha dimostrato negli ultimi vent’anni. Insomma, immedesimandomi non saprei dove sbattere la testa”.

Cosa farebbe allora al suo posto? “Sarei scappato quando ancora avevo il passaporto”. Quindi la carriera politica di Silvio è davvero finita? “Sì, soprattutto considerando che il periodo di detenzione, che sia in carcere o ai domiciliari, è lungo, Dura più di nove mesi. E’ difficile, poi, rientrare in campo”.

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