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Ferrovie

Legambiente in campo contro la soppressione delle corse Milano-Venezia

Dario Balotta, responsabile trasporti Legambiente della Lombardia, interviene dopo la soppressione degli interregionali che collegano Venezia a Milano: "andrebbero ridotti i costi non tagliate le corse o aumentate le tariffe come si è soliti fare".

Dario Balotta, responsabile trasporti Legambiente della Lombardia, interviene dopo la soppressione degli interregionali che collegano Venezia a Milano: "andrebbero ridotti i costi non tagliate le corse o aumentate le tariffe come si è soliti fare". Pubblichiamo il testo integrale dell’intervento di Dario Ballotta.

 

"Mentre le amministrazioni regionali del nord si divertono a parlare di macroregione o per ultimo di Cantone Cisalpino i problemi del trasporto pendolare si moltiplicano senza intravedere nessuna soluzione. Il decentramento regionale delle competenze ferroviarie anziché migliorare e potenziare i servizi ha visto aumentare solo i costi di gestione e le tariffe. La decisione della regione Veneto di sopprimere 8 corse giornaliere tra Venezia e Milano il cui costo sarebbe di 5 milioni di euro l’anno evidenzia il pessimo stato di gestione dei servizi ferroviari regionali.

La rete e la domanda di trasporto non conosce confini e l’eventuale attestazione dei treni a Verona, con obbligo di interscambio sarebbe disastrosa. Intanto c’è da chiedersi come mai treni cosi frequentati, nei giorni lavorativi dai pendolari e nei festivi dai turisti debbano essere soppressi e come mai un’eventuale ripartizioni dei costi tra Lombardia e Veneto non possa essere trovata senza la minaccia della soppressione delle otto corse. I confini regionali che giustamente non c’erano quando la gestione era statale saltano fuori ora che le competenze sono state trasferite alle regioni. Questa mossa andrebbe a tutto vantaggio delle Frecce cui tanto tiene l’amministratore di FS Mauro Moretti che collegano le due città con 37,50 euro a corsa in seconda classe contro i 19 euro degli interregionali.

Già son stati falcidiati negli anni scorsi numerosi treni interregionali in Liguria, Piemonte, Emilia e Veneto ed ora si vorrebbe perseguire su questa strada. Verrebbero cosi sacrificate importanti centri abitati come Rovato, Treviglio, Romano di lombardia, Chiari, Peschiera, Desenzano e S.Bonifacio. Queste scelte hanno contribuito a tenere forti volumi di traffico pendolare su strade e autostrade (dove si pagano pedaggi salatissimi) alla faccia delle politiche ambientali e di riequilibrio che il Ministro Maurizio Lupi dice di voler perseguire. In questa triste vicenda sorprende che i 97mila km di treni vettura l’anno che percorrono gli otto treni possano costare la strabiliante somma di 5 milioni di euro, 51 euro a km treno mentre la media nazionale è di 18 euro aKM/treno.

Il costo annuo di questi treni dovrebbe essere di un milione e 800mila euro non quasi tre volte tanto. Se i treni veneti hanno costi impossibili andrebbero ridotti i costi non tagliate le corse o aumentate le tariffe come si è soliti fare".

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