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Lettera al tribunale

Troppe cause in attesa Cgil Cisl e Uil premono per avere più giudici

Cgil, Cisl e Uil scrivono al Presidente del Tribunale di Bergamo per porre l’attenzione sul problema della carenza di giudici nella sezione Lavoro e delle troppe cause “congelate”: della questione investito anche il CSM.

Continua lo stato di “emergenza” nella sezione lavoro del Tribunale di Bergamo, e le segreteria provinciali di Cgil, Cisl e Uil, con i loro uffici per le Vertenze Sindacali, scrivono al Presidente, Ezio Siniscalchi, per sollevare nuovamente l’attenzione su un caso che si trascina da troppo tempo.

Della questione, le organizzazioni sindacali hanno investito anche il CSM e i parlamentari del territorio. Il problema della carenza di giudici nella sezione, infatti, si è aggravata con il trasferimento di due magistrati che non sono stati sostituiti. Ciò ha determinato, e continua a farlo, un pesante rallentamento delle cause inerenti il mondo del lavoro.

Per questo Luigi Bresciani, Ferdinando Piccinini e Marco Cicerone, segretari orobici di Cgil, Cisl e Uil, sollecitano l’intervento del Presidente, dal momento che, scrivono, siamo “in presenza di una già forte sofferenza nella risposta alle esigenze del territorio. In particolare, come Lei sa, il trasferimento del Giudice Dott.ssa Finazzi e la sua mancata sostituzione hanno determinato il ‘congelamento’ per diversi mesi e senza soluzioni a breve termine di tutte le cause in corso, allontanando le aspettative di giustizia certa di numerosi lavoratori, con conseguenti difficoltà alla loro vita quotidiana”.

Nel Foro di Bergamo “pendono” oltre 2.000 vertenze, di queste quasi 400 sono le cause congelate dal trasferimento del giudice Finazzi, di cui 50 solo per licenziamenti impugnati. Sono infatti rimasti in organico solo quattro magistrati e questi giudizi non sono ancora stati distribuiti.

“A quanto sopra – continua la missiva sindacale – si aggiunge che anche il responsabile e referente della sezione lavoro , dott. Alfani, è stato trasferito, venendo a mancare una salda figura di coordinamento e direzione, soprattutto in tema di opposizioni e reclami, senza un concreto e costante indirizzo organizzativo, a nostro avviso assolutamente necessario. Il perdurare della crisi economica, oltre ad aumentare notevolmente il contenzioso sindacale collettivo, porta e porterà senz’altro anche a un incremento del contenzioso individuale, sia in termini di procedure concorsuali che in termini di riconoscimento di giustizia dei diritti lesi ai lavoratori. Siamo sicuri, Signor Presidente – concludono il loro intervento i tre segretari generali -, che lei capirà come riteniamo necessario un Suo intervento per la sollecita sostituzione del Giudice e del Presidente della sezione trasferiti, oltre che per sollecitare un aumento del numero dei Giudici a servizio della comunità bergamasca”.

Nella lettera al CSM, i sindacalisti orobici sottolineano come “il contenzioso del lavoro nella provincia bergamasca sia particolarmente elevato e che per i magistrati il carico pro-capite delle cause è notevolissimo, con i tempi che superano notevolmente la media della durata dei giudizi di lavoro”. Per questo, “la situazione bergamasca giustifica l’assegnazione in tempi brevi di un nuovo magistrato del Lavoro, onde raggiungere l’assetto dell’organico che precedentemente garantiva quanto meno tempi adeguati alla velocità e all’urgenza richiesta in materia di Lavoro e Previdenza”.

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