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La storia

Battere il tumore al seno andando in canoa sul lago: la sfida di 32 donne malate

Alla casa del pescatore in via San Felice 16 a Monasterolo del Castello trentadue donne con il tumore al seno hanno scelto una via alternativa per combattere il cancro: quella di praticare il Dragonboat, una disciplina sportiva sul lago d’Endine

Alla casa del pescatore in via San Felice 16 a Monasterolo del Castello ci sono trentadue donne unite da un obiettivo, quello di aiutarsi nel cammino di una malattia che sconvolge la vita: il tumore al seno. Sono lì perché hanno scelto una via alternativa per combattere il cancro, quella di praticare una disciplina sportiva sul lago d’Endine, il Dragonboat, una canoa con la testa a forma di drago a venti posti, più un timoniere a poppa e un tamburino a prua, per dare il ritmo di remata alle atlete.

Un cuore che batte, come si legge su Facebook nella pagina di “Cuore di Donna”, è quel che il rumore del tamburo rievoca dalle sponde del lago mentre le atlete stanno remando. Un progetto reso possibile grazie all’associazione Cuore di Donna, nata a Bergamo nel 2012 con l’intento di sostenere il cammino delle donne che affrontano il tumore, con sede a Casazza.

Curiosa la leggenda popolare cinese che spiega l’origine del Dragonboat, secondo cui la pratica ricorda il tentativo di salvare il poeta nazionale Qu Yuan dall’annegamento, nel 277 a.C.. “E’ un modo diverso di aggregarsi, si esce di casa, all’aria aperta, si sta insieme e si condividono i vissuti di ognuna, chi ce l’ha fatta racconta la sua esperienza. Chi ci è passata lo sa bene, la malattia porta le donne a chiudersi, ognuna nelle proprie paure, incontrarsi è un grande aiuto, per evitare di annegare. In più, non è scientificamente provato, ma chi ha fatto esperienza assicura che la disciplina è utile per il drenaggio naturale del linfedema al braccio.

"Sono stata a una manifestazione a Roma dove già era attiva una squadra di dragon boat, e l’idea mi è piaciuta, quindi ho pensato di portarla a Bergamo, anche per ravvivare il nostro lago d’Endine" racconta Miriam Pesenti, presidente dell’associazione.

Sono partite l’anno scorso, ma la barca, in comodato d’uso dalla cooperativa sociale "l’Innesto", sono riuscite a ottenerla solo da maggio, Dallo stesso mese, ogni giovedì e sabato le atlete si incontrano per allenarsi. Una retata è stata fatta anche in compagnia delle squadre di Firenze, Roma e Trento, in occasione dell’evento “Val Cavallina in Rosa”, organizzato dall’associazione, dove l’equipaggio “era interamente di donne rosa, operate di tumore”, tiene a sottolineare Miriam.

La squadra di Bergamo, è in cerca di adesioni, per far viaggiare almeno due squadre con la canoa a forma di drago. Per raggiungerle basta recarsi alla casa del pescatore, oppure, all’associazione Cuore di Donna negli uffici della Domus Multiservizi di Via Nazionale 101 a Casazza.

Viola Carrara

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