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L'indiscrezione

Voci di calciomercato: Atalanta su Miccoli che ha insultato Falcone

Secondo Pedullà di SportItalia la squadra nerazzurra sarebbe interessata al 34enne fuoriclasse pugliese che un mese fa ha ricevuto un avviso di garanzia dalla Procura di Palermo per tentata estorsione: nelle intercettazioni con un boss mafioso, tra l'altro, ha offeso la memoria del giudice Giovanni Falcone

Per ora è solo una voce, me è di quelle che fanno tanto rumore: l’Atalanta sarebbe interessata a Fabrizio Miccoli. La notizia è stata riportata da Alfredo Pedullà nel corso di una trasmissione su SportItalia. Il fuoriclasse pugliese interessa a diversi club sia italiani che stranieri, soprattutto ora che è uno degli svincolati di lusso della nostra Serie A dopo la scadenza del contratto con il Palermo.

Tra le candidate ci sarebbe anche la squadra nerazzurra, forte anche del fatto che ha appena preso Migliaccio, grande amico di Miccoli. Inoltre Stefano Colantuono lo ha già allenato e prova una grande ammirazione per il giocatore. 34 anni compiuti da un paio di settimane, Miccoli è una dei più talentuosi giocatori italiani ed ha le spalle una lunga carriera in diverse squadre come Juve, Benfica, Fiorentina, Perugia e Ternana. Fino all’ultima esperienza, durata sei anni, a Palermo, dove il giocatore è stato alle prese anche con un’infelice vicenda extracalcistica.

Lo scorso 22 giugno ha ricevuto un avviso di garanzia dalla Procura di Palermo per tentata estorsione, concorso in tentata estorsione ed accesso abusivo a sistema informatico (per l’uso di schede telefoniche cellulari intestate a persone ignare). Ma non solo, perché dalle intercettazioni telefoniche sono emersi anche insulti al giudice Giovanni Falcone da parte dello stesso Miccoli, qualificato come “fango”, durante conversazioni con Mauro Lauricella, il figlio del boss del quartiere Kalsa di Palermo. Anche la FIGC ha apoerto un’inchiesta sul caso.

Pochi giorni dopo il giocatore, durante una conferenza stampa, in lacrime ha chiesto scusa “alla città di Palermo” per il suo comportamento,e il giorno successivo ha fatto pubblicare una lettera su La Repubblica idealmente indirizzata a Falcone stesso, scritta di suo pugno. Il comune di Corleone, dopo questa vicenda, gli ha revocato la cittadinanza onoraria.

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