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Testamento biologico, Lara Magoni: “So quanto è importante, sto con Pia”

“Solo chi ha vissuto un’esperienza come la mia può sapere quanto sia importante un tema come quello del testamento biologico”. La ferita nel cuore di Lara Magoni fa ancora molto male: a febbraio ha perso il suo Roberto, uomo e marito con una forza d’animo esemplare per chi come lui ha affrontato il cancro.

“Solo chi ha vissuto un’esperienza come la mia può sapere quanto sia importante un tema come quello del testamento biologico”. La ferita nel cuore di Lara Magoni fa ancora molto male: a febbraio ha perso il suo Roberto, uomo e marito con una forza d’animo esemplare per chi come lui ha affrontato il cancro.

Nonostante il dolore giocava a tennis, a calcio, ha combattuto malattia con il sorriso e una determinazione senza eguali: un vero amante della vita. Ha confortato i suoi cari fino a poche ore prima di lasciare questa terra.

Qualche mese prima di essere costretto a letto Roberto Cornelli era partito alla volta di Zurigo per chiedere informazioni su quel testamento biologico che la politica italiana non è riuscita a garantire ai suoi cittadini. “Andò da solo e mi disse: ho capito che sto per morire – ricorda Lara con le lacrime agli occhi –. Poi aggiunse: nel momento in cui mi vedrai senza nessun tipo di possibilità voglio che rispetti il mio desiderio. Conservo questa richiesta di mio marito in una busta. Non ho potuto esaudirla perché Roberto ha sofferto, era vivo e cosciente fino alla fine. Dal momento in cui ha smesso di parlare sono passati solo due giorni poi se n’è andato. Roberto non voleva morire, chi l’ha conosciuto lo può testimoniare: ha sfidato la morte fino all’ultimo, ha lottato fino alla fine. Ma aveva fatto anche una scelta di vita e di morte. Io l’ho accettata. E’ una forma di dignità”.

Lara Magoni da febbraio siede in Consiglio regionale, eletta nella Lista Maroni. E’ parte integrante di quella politica che non è ancora riuscita a dare risposte alle persone che affrontano un male simile a quello del marito. In molti ci hanno provato: anche l’onorevole bergamasca Pia Locatelli del Psi che pochi giorni fa ha presentato alla Camera un nuovo progetto di legge. Prevede che chi abbia espresso la propria volontà in materia di cure sanitarie in forma scritta, con data certa, e firma autenticata da due testimoni, possa vederla rispettata anche quando non sarà più in grado di esprimerla.

E’ un tema che va al di là degli schieramenti politici. “Io non posso che appoggiare la proposta di Pia Locatelli – continua Lara Magoni -, anche se è un tema delicato che va discusso. Posso raccontare la mia esperienza: non è suicidio, ma rispetto fondamentale della volontà di una persona”.

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