Ho fatto una chiacchierata con Martina Liverani, scrittrice (ma anche attrice, giornalista, trendsetter nonché, ci scommetto, cuoca sopraffina). Il suo blog, CurvieFoodieHungry.it, tra i più seguiti in rete, tratta di moda curvy, gastronomia ma soprattutto di donne. Quelle donne con la D maiuscola, il genere di cui i mass media parlano poco. Ironica e simpaticissima, dopo il libro che ci ha convinte dell’inutilità delle diete, 10 Ottimi motivi per non iniziare una dieta (Laurana), il 12 luglio arriva il suo attesissimo nuovo libro: "Manuale di cucina sentimentale".
Un blog cliccatissimo, un libro di successo, collaborazioni con Vogue Curvy e Style.it. Come hai capito che scrivere era la tua strada?
"E’ l’unica cosa che so fare, anzi, e’ l’unica cosa che quando la faccio non vorrei fare altro (la citazione non è mia…). In realtà scrivere mi è sempre piaciuto, e ho sempre avuto il bisogno di scrivere, raccontare, riempire fogli bianchi e consumare le matite. Ho cercato di sabotarmi, mi sono laureata in giurisprudenza pensando a una carriera legale, ma poi la scrittura ha avuto il sopravvento. Si fa quello che si è: e io sono questo, scrivo".
Il tuo libro, 10 Ottimi motivi per non cominciare una dieta, è stato definito da Vogue “l’ultima, vera, frontiera della ribellione femminile. L’ultima forma di resistenza”. Sei d’accordo con questa definizione? Pensi che le donne debbano ancora lottare per essere padrone del proprio corpo?
"Sono d’accordo e mi ha fatto molto piacere questa recensione. Si, credo che dopo gli obiettivi di conquista le donne debbano pensare all’autodeterminazione e quello del corpo è di sicuro un argomento sensibile".
Tu usi l’(auto)ironia intelligente per affrontare argomenti anche molto importanti".
Questa modalità espressiva ti viene spontaneamente o è una scelta stilistica?
"Mi viene spontaneamente, cerco sempre di non prendermi troppo sul serio".
Nel tuo blog, CurvyFoodieHungry.it, ti occupi soprattutto (ma non solo) di moda curvy, immagine femminile e cucina. La società occidentale è ossessionata dal cibo, oltre che dalla magrezza. Ci vogliono magre e consumatrici del peggior junk food in commercio. Ci prendono in giro?
"Si, ci prendono in giro. Una donna frustrata è un’ottima consumatrice".
Perché molte donne sentono il bisogno di adottare modelli estetici esterni?
"Il problema non è adottare un modello esterno, ma quale modello scegliere. Per questo nel mio libro cerco di far sviluppare lo spirito critico in modo che è quel che ci serve per decodificare i messaggi che ci arrivano e… non berci proprio tutto tutto".
In un tuo post, parlando di donne di successo lavorativo nel loro settore, scrivi che l’ultima conquista della parità di genere è riassumibile nella dichiarazione: “Il posto di una donna è dove vuole essere”. Spesso però il percorso, per le donne, è travagliato e insidioso molto più che per colleghi maschi, come fossero sempre in dovere di dimostrare quanto valgono. Tu sei una donna di successo, pensi che gli umori stiano cambiando in tal senso? Il multitasking ci seppellirà tutte?
"Si, e con questa affermazione ho risposto anche alla domanda precedente".
Il cake design sta ai dolci come Photoshop sta alla fotografia?
"Bellissima metafora che ti ruberò sicuramente".
Quali sono i tuoi progetti lavorativi, per il prossimo futuro?
"Ta-da! Il 12 luglio esce il mio romanzo Manuale di Cucina Sentimentale. Una storia divertente di amicizia, amore e rapporti ai tempi dei gastrofissati!"
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