Il Comune di Bergamo ha aderito alla rete Re.A.Dy, la “rete nazionale delle pubbliche amministrazioni per il superamento delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere”. L’ordine del giorno, approvato senza voti contrari, è stato presentato dall’opposizione (primo firmatario il capogruppo Pd Sergio Gandi) e sottoscritto anche dalla maggioranza. Si tratta di un’approvazione significativa dopo le incertezze del passato su questo tema, soprattutto da parte del centrodestra. Il voto favorevole impegna il sindaco e la Giunta a sottoscrivere la carta d’intenti della rete, a creare una pagina ad hoc sul sito internet dell’amministrazione, a partecipare alle giornate tematiche e agli incontri annuali. “E’ molto importante far parte di questa rete – spiega la capogruppo del Patto civico-Lista Bruni Nadia Ghisalberti – perché avvieremo una relazione con le associazioni lgbt del territorio, per renderle protagoniste in difesa dei diritti e contro le discriminazioni. E’ fondamentale mettere in circolo le informazioni, è il primo passo per raggiungere il traguardo di vivere in una città libera dalle violenze fisiche e psicologiche”.
Favorevole anche il centrodestra. “Ordini del giorno di questo tipo non avrebbero ragione di esistere se non ci fossero violenze e discriminazioni – è l’intervento del capogruppo leghista Alberto Ribolla -. Il nostro voto è favorevole, è naturale dopo il percorso intrapreso in questi anni dal Comune di Bergamo”. “Si arriva a questa decisione dopo un lavoro lungo – gli fa eco il capogruppo del Pdl Giuseppe Petralia -. In qualsiasi caso bisognava attuare questo strumento, un segno chiaro contro ogni atto di violenza”.
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