Stretta di mano, toni civili, ma gli ultras del Brescia non hanno fatto un passo indietro: Fabio Gallo non può diventare vice allenatore delle Rondinelle. L’ex atalantino ha incontrato i capi della tifoseria bresciana domenica mattina alle 10 al centro sportivo della Badia sotto gli occhi degli agenti della Digos. Non è stato necessario l’intervento delle forze dell’ordine perché il faccia a faccia è avvenuto in un clima molto teso, ma civile. Nei giorni scorsi i tifosi hanno avviato una contestazione per la scelta della società di affiancare Gallo al nuovo allenatore Marco Giampaolo, che era stato suo tecnico a Treviso.
A scatenare la rabbia della Curva Nord è il passato calcistico dell’ex calciatore: dopo tre stagioni a Brescia condite da 67 presenze e 6 gol, Gallo nel 1995 passò all’Atalanta, rivale storica: con la maglia nerazzurra divenne presto un leader con più di 150 presenze in sei anni di nerazzurro. L’ex atalantino ha provato a convincere i tifosi portando ritagli di giornale in cui non si è mai espresso contro il Brescia e i bresciani. Non è servito a nulla, gli ultras non hanno fatto un passo indietro. Gallo si trincera dietro un “no comment”, ma la decisione sembra essere già presa: non firmerà il contratto per non creare problemi alla società e a Giampaolo oltre che, in primis, alla sua famiglia.
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