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Politica

Caccia, ennesimo rinvio in Consiglio provinciale “Pirovano ora si dimetta”

Ancora un nulla di fatto. Il voto sul piano faunistico venatorio è stato rinviato per la terza volta consecutiva in Consiglio provinciale. L’opposizione alza il tiro e chiede a Pirovano di dimettersi.

Ancora un nulla di fatto. Il voto sul piano faunistico venatorio è stato rinviato per la terza volta consecutiva in Consiglio provinciale. Mercoledì dovrebbe (il condizionale ormai è d’obbligo) essere la seduta definitiva per trovare un accordo all’interno della maggioranza. In caso contrario la crisi, già evidente, potrebbe essere molto più grave del previsto. La discussione di lunedì è durata la bellezza di sei ore, tempo necessario per discutere tutti gli emendamenti ritirati settimana scorsa e ripresentati all’improvviso in aula dal leghista Matteo Malighetti e da Vittorio Milesi, lista Bettoni-Udc.

A nulla è servita la mediazione messa in atto negli ultimi giorni tra l’assessore Alessandro Cottini, il presidente Ettore Pirovano, consiglieri del Carroccio, del Pdl e tecnici. Tutti i documenti presentati sono stati bocciati, come da programma. Il colpo di scena è però arrivato sull’ultimo, un maxi emendamento studiato appositamente per arrivare ad un compromesso tra i tecnici e i consiglieri vicini ai cacciatori. I primi infatti temono ricorsi da parte degli ambientalisti, con conseguente stop del piano caccia, i secondi invece vogliono assecondare le istanze delle associazioni venatorie. Il compromesso, a questo punto storico, è sfumato perché in aula i tecnici hanno presentato un parere negativo a molti degli otto punti contenuti nel documento. Nell’incredulità generale, perché alla terza seduta su questo tema un accordo sembrava scontato, l’assessore ha chiesto di nuovo il rinvio.

Molti esponenti della maggioranza sono pronti alla resa dei conti, soprattutto nei confronti di Cottini, già bersagliato da una mozione di sfiducia qualche settimana fa. L’opposizione alza il tiro e chiede a Pirovano di dimettersi. “Dopo la discussione alla quale abbiamo assistito e il terzo rinvio del piano – spiega Matteo Rossi del Pd – è ormai palese che la maggioranza Lega Nord-Pdl non esiste più. Se non riescono a governare un piano faunistico ci domandiamo come potranno farlo su temi ben più importanti che riguardano tutti i bergamaschi. E’ ora di prenderne atto e staccare la spina”.

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