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Fisco e imprese

La rabbia di Carrara: “Siamo in mano a Burosauri Si è superato ogni limite”

Il numero uno degli artigiani bergamaschi Angelo Carrara è un fiume in piena sul tema della burocrazia: “Affossa le aziende. Gli imprenditori sono talmente scoraggiati che non sprecano nemmeno più tempo per lamentarsi”.

Una pressione fiscale senza eguali al mondo basterebbe da sola per mettere a dura prova la tenuta del tessuto produttivo del Paese. Se a questa, però, si aggiungono anche ridondanti e labirintiche pratiche burocratiche è facile capire perché imprenditori e imprese italiane siano in ginocchio.

Un’impresa lombarda deve fare i conti con una tassazione media che si aggira attorno al 68% dei profitti e i costi si impennano ulteriormente, sia in termini di denaro che di tempo, se si pensa alle risorse impiegate per sbrigare pratiche: risorse che vengono inevitabilmente sottratte al lavoro.

"È una situazione vergognosa oltre ogni limite – tuona il leader degli artigiani bergamaschi Angelo Carrara – Ripeto quanto affermato nell’ultima assemblea degli artigiani: siamo in mano a dei ‘Burosauri’. Più che sul lavoro, l’Italia ormai è una Repubblica fondata sulla burocrazia che ci costa ogni anno due punti percentuali del nostro Prodotto Interno Lordo. Impensabile lavorare con una pressione fiscale del 68% quando, per non andare troppo lontano, in Svizzera arriva a mala pena al 30%".

Sburocratizzare per far ripartire il lavoro e di conseguenza il Paese: Angelo Carrara ne è convinto, è un problema da affrontare quanto prima e urla la propria rabbia. "Ogni anno devo fare la richiesta di rimborso dell’Iva. Lasciamo perdere che quanto chiesto a marzo del 2012 mi è arrivato a febbraio di quest’anno: mi è stata chiesta una cosa folle, la fotocopia di 100 fatture che ho dovuto autenticare con la mia firma una ad una. Quest’anno stesso iter ma con una novità in più: la comunicazione dei miei dati bancari non posso più farla personalmente ma deve essere fatta tramite un istituto bancario con raccomandata e modulo particolare. Un servizio che naturalmente la banca mi fa pagare: e per fortuna si parla di semplificazione".

"Ma chi guarderà mai tutte queste scartoffie? – continua inferocito Carrara – È solamente uno spreco di tempo, un abuso di carta che giova solamente ai mostri della Moloch della burocrazia. È una cosa da terzo mondo. Fino a qualche tempo fa erano in molti i miei colleghi che venivano a lamentarsi, ora invece gli imprenditori sono talmente scoraggiati che non sprecano nemmeno più tempo con le lamentele".

Carrara fatica a comprendere certe tempistiche bibliche anche su tematiche calde e sponsorizzate come le reti d’impresa: "Ne abbiamo costituita una come Associazione Artigiani ma dopo 4 mesi ancora non abbiamo il numero della partita Iva che si potrebbe avere immediatamente. Così come immediatamente si potrebbe fare online il DURC, documento unico di regolarità contributiva, e invece per ottenerlo si aspettano dai 60 ai 90 giorni".

Proprio in merito alla presentazione del DURC, Carrara racconta un aneddoto: "Dovevo iniziare dei lavori edili e ho presentato in un Comune della Bergamasca il documento che attestava la mia regolarità contributiva fino a quel giorno. Bene, mi sono sentito rispondere che avevano bisogno anche di quello dello scorso anno: ma se sono in regola al 2013, di cosa ve ne fate della mia regolarità al 2012? Vi sembra una cosa logica? Mi sto rendendo conto che sto diventando sempre più cattivo ma chi si sente un piccolo zar solo perchè sta dietro ad una scrivania, chiuso nel suo bell’ufficio, si dovrebbe fare un esame di coscienza".

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