• Abbonati
Il caso

Restituiti all’Ecuador reperti archeologici trafugati da imprenditore bergamasco

Imprenditore bergamasco importò irregolarmente dall'Ecuador negli anni Novanta reperti di arte colombiana che adesso finalmente sono stati restituiti alla Repubblica ecuadoregna, mentre l'imprenditore orobico è stato condannato.

Imprenditore bergamasco importò irregolarmente dall’Ecuador negli anni Novanta reperti di arte colombiana che adesso finalmente sono stati restituiti alla Repubblica ecuadoregna, mentre l’imprenditore orobico è stato condannato. 

Il comandante provinciale della Guardia di Finanza di Genova ed il Direttore dell’Ufficio delle Dogane di Genova hanno infatti restituito al Console Generale dell’Ecuador, Esther Cuesta 160 reperti di arte precolombiana, confiscati dall’autorità Giudiziaria.

L’origine della vicenda risale agli anni Novanta quando i militari della Guardia di Finanza, insieme ad un funzionario doganale, individuarono due casse, provenienti dall’Ecuador, importate da un imprenditore bergamasco, contenenti, secondo la dichiarazione, effetti personali, numerosi reperti archeologici, sequestrati per contrabbando.

Successivamente, nel corso del procedimento penale, una perizia, eseguita da esperti del Museo Americanistico di Genova, aveva rilevato che si trattava di una raccolta di assoluto interesse, del periodo precolombiano, originaria dell’Ecuador, frutto probabilmente di scavi abusivi in zone archeologiche, risalente ad un arco temporale ampio, compreso tra il 500 ed il 1500 d.C., comprendente 160 manufatti fittili, di cui molti policromi, costituiti da vasi, ciotole, statuine di varia grandezza, piccoli strumenti musicali (ocarine), collane ed alcune asce litiche.

Tra gli oggetti più interessanti, vi sono alcune figurine antropomorfe, dipinte in policromia, dalla tipica deformazione cranica, con collana e rocchetti auricolari.

Il procedimento penale, proseguito nei vari gradi di giudizio, fino alla Corte di Cassazione, si è concluso con la condanna dell’imprenditore imputato e con la confisca dei reperti; il giudice ha disposto, altresì, la riconsegna dei reperti allo Stato dell’Ecuador.

La riconsegna dei beni, considerati patrimonio indisponibile dello Stato dell’Ecuador, ha messo fine, così, alla lunga vicenda, permettendo la restituzione, al legittimo proprietario, dei reperti illegittimamente sottratti.

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI