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L'incontro

Pd, Barca a Bergamo: “Un partito di sinistra con al centro il lavoro”

“Un partito di sinistra: vuol dire concorrenza, merito, credere alla giustizia sociale, con al centro il lavoro non solo come fonte di reddito e che pensa alla centralità della persona”. E’ l’identikit del Partito democratico che immagina Fabrizio Barca, ospite a Bergamo.

“Un partito di sinistra: vuol dire concorrenza, merito, credere alla giustizia sociale, con al centro il lavoro non solo come fonte di reddito e che pensa alla centralità della persona”. E’ l’identikit del Partito democratico che immagina Fabrizio Barca, ex ministro alla Coesione territoriale del governo Monti, iscritto al Pd da aprile e autore di un documento che sta divulgando attraverso incontri sul territorio. Domenica sera era a Bergamo, in una sala del mutuo soccorso colma di persone, dai militanti storici a curiosi. Non è stato un incontro alla portata di tutti, per l’ampiezza dei temi e per la difficoltà di alcuni passaggi: dalla “sudditanza culturale” alle riforme necessarie per il Paese. Ad attirare l’attenzione del pubblico è soprattutto la visione di dove e come condurre il Pd nei prossimi mesi. “Se vogliamo lavorare a un partito dobbiamo convincerci che possiamo governare – spiega Barca -. La rete va bene, ma ci vuole il partito. Non bastano i soggetti parziali. Serve raccolta, espressione e manifestazione che consentono alle persone di cambiare idea. Nelle sue unità territoriali e via via verso l’alto. Il partito non solo come strumento, non solo come macchina elettorale”.

Durante la serata spazio anche agli interventi (e ai dubbi) di Alessandro Redondi, Giorgio Gori e Chiara Drago, che ha strappato applausi parlando non solo di forma del partito, ma anche di problemi di linguaggio del centrosinistra. Gori invece chiede chiarezza sul rapporto tra partito e governo. “Quando il Pd è al governo si suppone che il partito lo supporti. Con la separazione totale dei due ruoli il rischio è che il partito guadagni autonomia, ma diventa elemento di destabilizzazione”.

Secondo Barca il Pd, anche dopo il congresso, sarà in una fase transitoria. “Ci sono state troppe scosse. Mi auguro che il prossimo segretario possa essere scelto per creare uno spazio di confronto, di rinnovamento. E’ una fase intermedia in cui varrebbe la pena attuare alcune regole dello statuto, ora derogate, e avviare modifiche statutarie. Sarà una fase di transizione”.

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