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La proposta

Ance Bergamo e la crisi: ecco il piano straordinario e strategico per l’edilizia

Ance Bergamo, in occasione dell’Assemblea Associativa 2013, proporrà un Piano straordinario e strategico per l’edilizia che a livello provinciale si articola in 9 punti: “Sono le vere priorità che potrebbero aiutare tutto il settore ma serve una forte sinergia tra i soggetti della filiera”.

Dei dati negativi e della crisi economica drammatica che stiamo vivendo ne abbiamo già parlato abbastanza, ora è arrivato il momento di guardare avanti e per farlo vogliamo fare delle proposte concrete”: con questa premessa il presidente di Ance Bergamo Ottorino Bettineschi ha presentato la “Proposta di piano straordinario e strategico per l’edilizia” che venerdì pomeriggio sarà tema principale dell’assemblea associativa 2013 e di cui i costruttori edili bergamaschi si fanno promotori a livello provinciale, regionale e nazionale.

Insieme ai vicepresidenti Giovanni Colosio e Simona Leggeri e al direttore di Ance Aldo Locatelli, il presidente Bettineschi ha messo in luce le priorità e gli interventi realizzabili nel breve periodo che potrebbero aiutare non solo il settore ma anche tutta la filiera. “Le scelte politiche fondamentali per un’edilizia sostenibile del futuro sono da identificarsi in quattro punti: riqualificazione del patrimonio esistente, opere di difesa e manutenzione del territorio, infrastrutture e turismo”.

Il livello provinciale del “Piano straordinario e strategico per l’edilizia” è quello che riguarda più da vicino la realtà bergamasca e si articola in nove punti, primo tra tutti un’azione di razionalizzazione e sburocratizzazione del sistema pubblico per avere massima efficienza nei tempi, un referente unico per ogni iniziativa attraverso uno sportello dedicato e il miglioramento delle attività delle conferenze dei servizi: “Tutte iniziative sulle quali stiamo lavorando insieme al Comune di Bergamo – ha confidato Simona Leggeri – Di particolare urgenza è la sburocratizzazione perché questa tempistica è un costo sempre più insostenibile. Sullo sportello unico la volontà è quella di averlo entro la fine dell’anno”.

Gli altri punti riguardano il completamento e la revisione dei PGT e delle norme dei regolamenti edilizi affinchè vadano a semplificare ed incentivare la riqualificazione, il risparmio energetico e la messa in sicurezza per il problema sismico; la revisione degli oneri di urbanizzazione e degli standard qualitativi (un provvedimento già preso dal Comune di Bergamo); l’incentivazione dei progetti a livello locale su iniziative pubblico-privato attraverso bandi mirati alle singole operazione.

Particolare rilevanza è stata data al punto numero 5 del piano, ovvero dare corso ai pagamenti arretrati alle imprese e rispettare le nuove norme sui nuovi contratti: “Bergamo ha ottenuto lo sblocco di 75 milioni – ha sottolineato Bettineschi – Un passo importante ma ora serve la certezza del pagamento: la sopravvivenza del 30% delle nostre imprese dipende da questi pagamenti”.

Le proposte di Ance Bergamo prevedono anche la messa a punto di un piano straordinario di credito con le banche per realizzare progetti di riqualificazione risparmio energetico e protezione sismica, la realizzazione di un Sistema provinciale unico dell’edilizia definito con le altre associazioni di categoria e sindacati, la definizione di un Piano di sviluppo del turismo e l’avvio del Fondo Immobiliare per l’invenduto con particolare attenzione al Social Housing.

“È inevitabile che per dare corso a queste iniziative serve una sinergia forte fra più soggetti della filiera – ha continuato Bettineschi – In sede di Assemblea saranno raccolti ulteriori spunti e contributi utili alla definizione del ‘Piano’: una volta varato contiamo entro breve di proporlo e condividerlo con tutti gli attori coinvolti, politici, istituzionali, associativi, economici e finanziari”.

“Le 450 imprese associate ad Ance danno lavoro a circa 7mila dipendenti e producono qualcosa come 2 miliardi di fatturato, in calo comunque del 30%: il Piano – ha concluso il presidente di Ance Bergamo – potrebbe far ripartire immediatamente la nostra economia locale ma sono determinanti anche le decisioni politiche a livello regionale e nazionale: al Governo vogliamo ricordare che ogni miliardo investito in edilizia crea 17mila posti di lavoro e che la filiera delle costruzioni comprende più di 80 settori merceologici. Vogliamo guardare al futuro con ottimismo ma dobbiamo fare presto e farlo tutti insieme”.

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