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Omicidio

Giallo di Mozzo, arrestato in Brasile Flavio Tironi

L’Interpol ha arrestato in Brasile Flavio Tironi, latitante da 5 anni, condannato a 22 anni per l'omicidio della madre Gemma Lomboni, delitto che secondo la sentenza venne commesso nel 1994 in concorso con il padre Michele.

L’Interpol ha arrestato in Brasile Flavio Tironi, latitante da 5 anni, condannato a 22 anni per l’omicidio della madre Gemma Lomboni, delitto che secondo la sentenza è stato commesso nel 1994 in concorso con il padre Michele. E’ il caso conosciuto come “Giallo di Mozzo”. Tironi un anno fa annunciato di voler costituirsi per rientrare in Italia, ma dal febbraio 2012 non si hanno avute più sue notizie. “E’ stato arrestato e si trova in un carcere brasiliano – conferma l’avvocato Claudio Defilippi del foro di Milano – vuole tornare a casa e appena tornerà in Italia presenteremo istanza di revisione del processo perché abbiamo tutti gli elementi per provare la sua innocenza”. Il cadavere di Gemma Lomboni viene trovato il 28 giugno 1994 da Michele Tironi e dal figlio Flavio. Agli inquirenti che si occupano del caso dicono di averla vista penzolare e di aver cercato di salvarla. Ma l’esito dell’autopsia rivela che la donna è stata uccisa: “asfissia da strozzamento” con una “costrizione manuale del collo con compressione manuale dell’apertura orale”.

Padre e figlio vengono indagati fino a quando, nel 1999, il magistrato chiude l’inchiesta chiedendo il rinvio a giudizio accolto dal giudice un anno dopo. Inizia il lungo corso della giustizia. Nel 2002 i due vengono assolti per insufficienza di prove, un anno dopo la Corte d’Appello di Brescia invece condanna Flavio Tironi a 22 anni di carcere. Nel 2004 ancora una svolta: la Cassazione annulla la sentenza e rimanda tutto alla Corte d’Assise d’Appello di Milano che assolve di nuovo padre e figlio. L’ultima condanna arriva nel 2008 e diventa definitiva con il pronunciamento della Cassazione.

Nel 2008 Flavio Tironi è scappato in Brasile con la compagna, che ha commentato l’arresto a Edoardo Montolli di “Fronte del Blog": «La polizia federale si è comportata in maniera molto cortese. Flavio, quando si sono presentati, ha fatto fagotto, ci ha abbracciato e si è lasciato portare via senza problemi. Al nostro bambino ho detto che Flavio doveva tornare in Italia per lavoro. Al momento, almeno il piccolo, è tranquillo». Rio de Janeiro, Lorenza, la compagna di Tironi, racconta quanto avvenuto nelle scorse ore. «Voglio fare un appello perché Flavio venga fatto rientrare il prima possibile. Non sono serena. Come sa, Flavio voleva costituirsi già mesi fa, ma prima voleva assicurarsi che anche io e il bimbo, che è nato qui, potessimo avere i documenti per espatriare. Sul passaporto, per la legge brasiliana, va sempre apposta la firma del padre per poter far uscire il bimbo. Ma lui era latitante e non poteva. Adesso speriamo che qualcuno ci dia una mano a compilare i documenti e a rientrare. E spero che non costino troppo, perché io non ho aiuti nemmeno per vivere».

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