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Per perdere peso? Ci vuole testa

Alcuni piccoli ma fondamentali segreti per tornare in forma prima dell’estate: non affidatevi a diete “fai da te” e non credete a chi vi promette di perdere “sette chili in sette giorni”. Il segreto per dimagrire davvero e mantenere i risultati nel tempo è un regime alimentare personalizzato

A cura di Istituti Ospedalieri Bergamaschi

Volete tornare in forma prima dell’estate? Non affidatevi a diete “fai da te”, improvvisate o consigliate da amiche/i o parenti o peggio ancora di moda. E non credete a chi vi promette di perdere “sette chili in sette giorni”. Il segreto per dimagrire davvero (perdendo cioè massa grassa e non massa magra, ovvero muscoli) e mantenere i risultati nel tempo è un regime alimentare personalizzato che tenga conto delle reali esigenze della persona, delle sue caratteristiche e anche del suo stile di vita (quanta attività fisica fa, quanto tempo può dedicare a cucinare e mangiare…), senza costringere a eccessive privazioni o addirittura eliminare interi gruppi di alimenti (come spesso succede con i carboidrati, pasta, pane etc.).

Attenzione all’effetto yo-yo

«Il rischio, quando si seguono diete troppo restrittive o sbilanciate, è che non solo si rimettono velocemente i chili persi, ma anche con gli interessi (il cosiddetto effetto yo-yo), esponendo così l’organismo a rischi anche importanti» sottolinea la dottoressa Cristina Robba, referente dell’ambulatorio di Nutrizione Clinica del Policlinico San Marco di Zingonia, dove è possibile ricevere consulenze e piani alimentari equilibrati ed elaborati ad hoc. Alla base del “percorso” di dimagrimento infatti c’è sempre una valutazione e un’analisi personalizzata delle caratteristiche fisiche e metaboliche del paziente e delle sue reali esigenze nutrizionali, realizzata anche grazie a strumenti tecnologici di ultima generazione come l’impedenziometria.

La tecnologia al servizio della linea

«Gli impedenziometri di nuova generazione, come quello disponibile al Policlinico San Marco, ci permettono in pochi secondi di ottenere una fotografia attendibile e precisa delle condizioni del paziente, a partire dal quale si può studiare un’alimentazione che risponda davvero alle sue esigenze e caratteristiche» continua la dottoressa Robba. «In particolare è possibile misurare la percentuale di massa magra e massa grassa, ma soprattutto l’indice di grasso viscerale addominale (quello più pericoloso a livello cardiovascolare), la quantità di acqua presente nel corpo, il tipo di costituzione ossea. Inoltre è utile per valutare anche l’andamento ed efficacia della dieta, verificare se la perdita di peso è attribuibile a una reale perdita di massa grassa, ed eventualmente “tararla” ulteriormente in modo sempre più mirato». A completamento delle indagini poi, oltre all’impedenziometria, è ora presso l’ambulatorio del Policlinico è possibile effettuare anche l’holter metabolico: si tratta di un piccolo ma sofisticato dispositivo che, indossato semplicemente sul braccio come un cardiofrequenzimetro per un periodo variabile dalle 24 alle 72 ore, è in grado di misurare il reale consumo energetico attivo e a riposo nelle diverse ore della giornata.

Una dieta “su misura”

Incrociando i dati emersi dai test strumentali e dal colloquio con il paziente, che resta un elemento fondamentale, è così possibile formulare un piano nutrizionale davvero “su misura” che possa portare a risultati duraturi nel tempo. «L’obiettivo, infatti, oltre al dimagrimento, è aiutare la persona a cambiare le proprie abitudini a tavola e adottare una stile di vita sano, che a una giusta alimentazione deve associare anche un’adeguata e costante attività fisica» conclude la dottoressa Robba.

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