Niente da fare per Franco Marini alla prima votazione. Il candidato di una parte del Pd, sostenuto anche da Pdl e Scelta civica, non ha superato il quorum di 672 voti necessari per essere eletto al Quirinale. Pesa la rottura all’interno del centrosinistra. Durante tutta la notte e la mattinata sono piovuti insulti sulle pagine Facebook di tutti i parlamentari in procinto di votare. Anche gli eletti bergamaschi sono stati tempestati di messaggi ed emali per chiedere di non contribuire all’accordo con Silvio Berlusconi. Giuseppe Guerini ha fatto sapere di aver votato contro la proposta della dirigenza, mentre Elena Carnevali si è astenuta, ma in chiaro dissenso nei confronti dell’operazione Marini.
Rispetto ai 750 voti preventivati, Franco Marini si è fermato a quota 520. Ne ha dunque presi circa 230 in meno. Colpa del M5S, che ha votato compattio Rodotà, e dei renziani, molti dei quali hanno puntato su Chiamparino. Ma anche di un certo numero di esponenti Pd, del centrodestra e di Scelta Civica ai quali la candidatura dell’ex presidente del Senato risultava sgradita.
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