Il Partito democratico è a un bivio. A un giorno dall’inizio delle votazioni per scegliere il successore di Giorgio Napolitano non si è ancora sbloccata la trattativa con il Pdl per trovare un nome condiviso. Ci sono stati solo contatti, ma nessun incontro ufficiale. La rosa dei nomi si è via via ristretta: Giuliano Amato, Franco Marini, Massimo D’Alema e l’outsider, il giudice costituzionale Sabino Cassese. Nessuna novità anche sulla proposta ufficializzata dal Movimento 5 Stelle: Milena Gabanelli non ha ancora sciolto le riserve. L’apertura di Beppe Grillo a una possibile collaborazione in caso di voto comune alla giornalista di Report o a Stefano Rodotà pone interrogativi alla base dei democratici. Accettare l’accordo con i 5 Stelle oppure aspettare la quarta votazione e puntare su Romano Prodi? Nella serata di mercoledì è in programma una riunione tra deputati e senatori per definire la linea da tenere in aula giovedì. Come accaduto per l’elezione di Boldrini e Grasso non si escludono sorprese, che potrebbero risultare decisive.
Il Pd deve votare il candidato 5 Stelle per poi iniziare il dialogo per il governo oppure deve puntare alle larghe intese con il Popolo della Libertà?
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