Pontida 2013 per la Lega Nord 2.0 è il raduno dell’unità. Almeno questa è l’intenzione di tutti gli esponenti del Carroccio che si sono alternati al microfono. Dai big Maroni e Bossi, ma anche Salvini, Zaia, Cota, Tosi e i bergamaschi Pirovano e Vanalli predicano unione e forza. Nei fatti sembra che qualche tensione ci sia. Come a pochi minuti dall’inizio del programma quando alcuni militanti delle prime file si rivolgono insulti e minacce sotto l’occhio dei giornalisti. I famosi bossiani, di cui i vertici sconfessano l’esistenza, espongono le bandiere col in nome di Bossi e un fotomontaggio di Maroni Pinocchio. E’ in quel momento che scattano spintoni e parolacce.
Il senatur invita il movimento all’unità: «Non diamogli questa soddisfazione alla canaglia romana, non litigate tra di voi fratelli padani, datevi la mano. Non ho fatto la Lega per romperla». Su Maroni, Bossi dice che «sbaglia quando dice ‘ce ne stiamo al Nord e ce ne freghiamo di Roma. Dobbiamo combattere su tutti i fronti, anche a Roma: voglio vedere cosa facciamo se non ci danno più i soldi».
Anche Maroni predica unione tra militanti e rilancia il sogno del Carroccio: «Abbiamo una strategia che passa dalla conquista delle regioni del Nord per realizzare il nostro grande sogno: la Padania, la grande regione del nord. Dopo gli scandali siamo riusciti a recuperare, i veri diamanti della Lega sono i militanti». «Eccoli qui i diamanti di Belsito», dice il presidente della Regione Lombardia: 13 diamanti per 10 mila euro alle sezioni e ai militanti. Maroni passa poi alle "parole d’ordine" sul "territorio" con un «Basta al consumo», «salvaguardia dell’ambiente senza penalizzare i nostri imprenditori». Alle tasse: «Trattenere in Lombardia il 75 per cento delle tasse». E l’impegno «a superare i vincoli imposti da Roma».
commenta