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Angelo carrara

Rinviato il decreto sui debiti alle imprese Gli Artigiani: “Vomitevole”

Dura reazione del presidente dell'Associazione Artigiani di Bergamo Angelo Carrara alla notizia del rinvio del Consiglio dei Ministri che avrebbe dovuto dare il via libera al decreto per sbloccare i debiti della Pubblica Amministrazione nei confronti delle imprese.

Dopo il via libera arrivato martedì dalle due Camere era atteso per mercoledì il decreto per sbloccare 40 miliardi, su 91 totali, di debiti della Pubblica Amministrazione nei confronti delle imprese.

Ma il Consiglio dei Ministri che avrebbe dovuto occuparsene è stato rinviato ai “prossimi giorni”, come spiega una nota diffusa da Palazzo Chigi: “Il ministro dell’Economia e delle Finanze Vittorio Grilli, in accordo con il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera, anche a seguito delle articolare risoluzioni approvate ieri da Camera e Senato, ha fatto presente al presidente del Consiglio l’opportunità di proseguire gli approfondimenti necessari per definire il testo del decreto sui pagamenti dei debiti commerciali della Pubblica Amministrazione. Pertanto il Consiglio dei Ministri si terrà nei prossimi giorni”.

Una notizia che, dopo le buone premesse, non può certe far piacere al mondo delle imprese e che ha mandato su tutte le furie il presidente dell’Associazione Artigiani di Bergamo Angelo Carrara: “Se devo essere sincero mi ero prefigurato uno scenario simile ma ora si sta superando ogni limite di decenza, certi personaggi hanno veramente la dignità sotto le scarpe. Sono deluso e stomacato da questi comportamenti vomitevoli. È un provvedimento importante, si parlava di urgenza assoluta: e invece a un mese dalle elezioni siamo ancora qui ad assistere a certi giochetti. Per lo Stato non sono somme così impegnative: per un’azienda, invece, quei 100 o 150mila euro fanno tutta la differenza del mondo tra la sopravvivenza e il fallimento. Sono pagamenti da fare subito e nel modo più diffuso possibile per far ripartire l’economia: l’impresa continua a lavorare e può pagare dipendenti e fornitori che a loro volta avranno più risorse da investire. Noto però che sulle buonuscite milionarie dei politici non c’è nessun intoppo”.

Il presidente degli artigiani bergamaschi è un fiume in piena ma è preoccupato per la situazione delle imprese che è chiamato a rappresentare: “Sono tantissime le aziende che si rivolgono a noi ma ci troviamo in una posizione di assoluta impotenza. Non c’è un interlocutore con cui potersi confrontare, i funzionari non si prendono alcuna responsabilità e nella confusione più totale non riusciamo nemmeno a capire qual è la parte politica con cui dobbiamo dialogare. Dobbiamo rappresentare le imprese artigiane bergamasche ma non abbiamo gli strumenti per soccorrerle. Non riesco a capire perché non si sia ancora fatto questo decreto: aspettano forse la rivoluzione?”.

Sugli scenari futuri Carrara non ha nessun buon presentimento, anche perché la difficoltà si sta estendendo anche a quelle imprese che non operano direttamente con la Pubblica Amministrazione: “Un paio di settimane fa ad un convegno a Milano ho ascoltato la testimonianza di un’azienda mantovana che sarà costretta a chiudere pur avendo un sacco di lavoro perché creditrice nei confronti di aziende che a loro volta aspettano i pagamenti dalla Pubblica Amministrazione. Si sta facendo di tutto per creare confusione e io finchè non vedrò questo decreto nero su bianco non ci crederò. Le imprese sono sempre più in difficoltà e in una situazione simile temo che qualcuno possa esasperarsi: in quel caso io sinceramente non mi sentirei di biasimarlo”.

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